Infortuni sul lavoro raddoppiati in Friuli, Pordenone unica provincia in "zona rossa"

Sabato 3 Febbraio 2024 di Antonella Lanfrit
Un'ambulanza

Ventidue morti sul lavoro nel 2023 in Fvg, più del doppio rispetto all’anno precedente, quando erano stati dieci.

In provincia di Pordenone ci sono stati 10 lutti, con un’incidenza di mortalità per milione di lavoratori che colloca quel territorio in zona rossa. A Udine si son contati 8 decessi, per un’incidenza del 35,1 per milione di occupati. È la realtà che mette in luce l’Osservatorio Sicurezza sul lavoro e ambiente Vega Engineering, andando oltre una media regionale che colloca il Fvg tra le regioni con rischio di mortalità «meno preoccupante rispetto al resto del Paese», pari cioè a un 34,6, che è esattamente la media italiana. Effetto del potere calmierante che ha avuto l’andamento del 2023 nelle altre due province regionali: a Trieste gli incidenti mortali sono stati due, a Gorizia si è contato un decesso. Numeri che collocano le due realtà territoriali in zona bianca, con un’incidenza del rischio di mortalità rispettivamente del 20,2 e 17,4. 


I DATI


Delle 22 morti dell’anno scorso, 18 si sono verificate proprio sul luogo di lavoro – 14 in più rispetto al 2022 – e hanno interessato solo uomini, 13 italiani e 5 stranieri. Le altre 4 quattro morti si sono verificate in itinere, con una diminuzione di due casi rispetto all’anno precedente. Sette degli incidenti mortali hanno interessato lavoratori tra i 55 e i 64 anni; 4 lavoratori deceduti avevano un’età compresa tra i 45 e i 54 anni; 3 erano tra i 35 e i 44 anni. Stesso numero, due, per la fascia d’età tra i 25 e 34 e per quella over 65. Pordenone in un solo anno è passata da 4 a 10 incidenti mortali; Udine da 5 a 8; Trieste da uno a tre. Gorizia nel 2022 non aveva avuto morti bianche. Sono numeri importanti anche quelli riguardanti le denunce di infortunio, sebbene leggermente in calo, perché sono arrivate a 15.732, cioè il 2,7% di quelle che si registrano in Italia e che sono complessivamente 585mila 356. È Udine, in questo caso, ad essere in cima alla lista. «La buona notizia – si legge -è che alla fine di dicembre si è rivelata una flessione delle denunce di infortunio, pari al 6,3 per cento, ma il decremento è principalmente dovuto alla conclusione dell’emergenza sanitaria». Sono soprattutto le attività manifatturiere a dover registrare il maggior numero di incidenti in occasione del lavoro, con 2.795 casi avvenuti l’anno scorso. Tra gli ambienti di lavoro, seguono sanità, con 1.198 casi di infortunio, le costruzioni (988 denunce), il trasporto e il magazzinaggio (747) e il commercio, con 744 casi. Udine è la provincia dove si rischia di più, se le denunce di infortunio sono state ben 6.307. Pordenone, che ha il triste primato per le morti, ha un’infortunistica più contenuta, perché le denunce sono state quasi la metà di quelle di Udine, cioè 3.819. A Trieste i casi sono stati 3.446, mentre a Gorizia si è arrivati a quota 2.160. Sono stati 9.837 gli infortuni che hanno riguardano gli uomini, un migliaio quelli in itinere e il resto sul luogo di lavoro. Tra le donne le denunce sono state 5.895, di cui 4.851 per incidenti capitati mentre stavano lavorando. 


DETTAGLI


Sui quasi 16mila infortuni complessivi, un quarto ha coinvolto stranieri: con 4.025 denunce, il Fvg per il 4% sul relativo dato nazionale. Se poi si guarda all’età, il rapporto mette in evidenza che questi appartiene alla fascia compresa tra i 50 e i 54 anni. Nel 2023 sono stati 1.911 i casi ascrivibili a questa età. Le zone considerate bianche per rischio infortunio hanno un’incidenza inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale; quelle gialle hanno incidenza compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale; quelle arancione hanno un’incidenza compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale; quelle rosse hanno l’incidenza infortunistica superiore al 125% della media italiana. 

Ultimo aggiornamento: 14:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci