​Appalti pubblici, in Veneto il 30% grazie ai fondi Pnrr. Ance: «Ora basta fiammate»

Domenica 14 Aprile 2024 di Angela Pederiva
Appalti pubblici, in Veneto il 30% grazie ai fondi Pnrr - Foto di Igor Ovsyannykov da Pixabay

Nel corso del 2023 in Veneto sono stati completati 872 appalti per lavori pubblici, con un calo rispetto al 2022. In aumento è risultata invece la quota delle gare derivanti dagli stanziamenti del Pnrr, pari ad oltre il 30% del totale. «È l'effetto dello stop al Superbonus, ma anche delle turbolenze dei mercati che impongono alle imprese di puntare verso il pubblico», commenta Alessandro Gerotto, presidente veneto di Ance, presentando il Rapporto stilato dall'Associazione dei costruttori sulla base dei dati contenuti nei portali del ministero delle Infrastrutture e della Regione.


Le procedure andate deserte sono state 32, e cioè il 3,7%
di quelle complessivamente bandite, un'incidenza leggermente superiore al 3,3% dell'anno precedente

Verona (5,3%), Venezia e Padova (4,5%) presentano le percentuali più elevate di commesse ignorate. Per quanto riguarda invece le opere avviate, la componente dell'edilizia scolastica sale dal 9,4% al 19,2%, grazie appunto al forte impulso fornito dalle risorse europee. Le province di Treviso, Venezia e Belluno sono sul podio di questo ambito, ma in tutto il territorio regionale si evidenzia una spiccata propensione alla costruzione o almeno alla manutenzione delle scuole. «I dati confermano come il Piano nazionale di ripresa e resilienza abbia dato una spinta determinante a livello di finanziamento osserva Gerotto ma è altrettanto evidente che abbia fagocitato il mercato dei lavori pubblici in Veneto».


In totale si tratta di opere per circa 370 milioni, pari al 42,6% dell'importo a gara complessivo, distribuite prevalentemente nel Trevigiano (20,6%) e nel Venezia (18,3%), con una predominanza delle Province sui Comuni come committenti

In generale le stazioni appaltanti a livello sovracomunale hanno gestito una netta prevalenza delle gare esperite (58,4%), mentre i singoli municipi hanno seguito poco più di un quarto delle procedure aggiudicate, lasciando circa il 15% alle utilities. In maniera più contenuta le risorse provenienti dal Pnrr sono state investite per opere stradali (19,5% degli appalti complessivi), non arrivano al 10% i bandi per la manutenzione delle infrastrutture del territorio o per la salvaguardia del suolo.

Dice ancora Gerotto: «Le gare finanziate dal Pnrr presentano importi superiori a quelli con stanziamenti di altra natura e su questo elemento occorre fare una profonda riflessione e fare in modo che non si continui ad andare avanti a fiammate, ma si organizzi una programmazione di medio-lungo termine soprattutto delle infrastrutture.

Questo favorirebbe anche la crescita di imprese di qualità con ricadute anche sulla sicurezza e la stabilità occupazionale».

Il minor prezzo si conferma di gran lunga il criterio di aggiudicazione più diffuso (84,2%), attestandosi mediamente intorno all'8,9%

A livello territoriale sono Verona e Treviso le province che catalizzano le maggiori risorse (rispettivamente 179 e 145 milioni di euro), mentre sono gli enti sovracomunali a gestire la maggior parte dei fondi per un ammontare ben superiore a mezzo miliardo di euro. Cala in maniera sensibile la percentuale di gare al di sotto dei 150 mila euro (26,5% nel 2023 contro 41,6% nel 2022). Invece si conferma intorno all'80% la quota di imprese vincitrici con sede in Veneto. «Quanto ai criteri di aggiudicazione rileva il presidente di Anci Veneto il Codice dei contratti pubblici prevede la possibilità di aggiudicare le gare con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, che richiama il concetto di rapporto qualità/costo dei lavori, e che dovrebbe essere più utilizzato se si vuole qualità nelle costruzioni e sostenibilità di tutto il sistema. Insomma dobbiamo cominciare già a pensare al dopo Pnrr. Per l'edilizia il futuro è sempre nel lungo termine e il dato del calo degli importi delle altre gare, soprattutto nell'ultimo periodo del 2023 e inizio 2024, ci dice chiaramente che non avremo scampo se ci accontenteremo di metterci a dormire sugli allori».

Ultimo aggiornamento: 09:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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