VENEZIA - Sono cinque giovani minorenni di nazionalità italiana che, fino al weekend appena trascorso, non avevano mai avuto problemi con la giustizia. Almeno fino allo scorso fine settimana, quando si sono resi protagonisti di una rapina ai danni di due coetanei, anch'essi di nazionalità italiana, nei pressi di un fast food nella stazione di Venezia Santa Lucia.
I PROVVEDIMENTI
I cinque giovani rapinatori in erba sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria per il reato di rapina e, terminati gli accertamenti di rito, consegnati ai genitori, allertati della bravata dei figli dalle forze dell'ordine. Il Questore di Venezia ha emesso nei confronti dei cinque minorenni 2 Daspo Urbani e 3 Daspo Willy, il provvedimento istituito nel 2020 e chiamato così in memoria di Willy Monteiro Duarte, il giovane pestato a morte a Colleferro. Un provvedimento che si emette nei confronti di coloro che commettono reati in pubblici esercizi o per delitti non colposi contro la persona e il patrimonio. La questura fa sapere che il procedimento nei confronti dei cinque giovani non è ancora concluso e che andrà accertata la colpevolezza con sentenza irrevocabile.
I PRECEDENTI
Una bravata che potrebbe costare molto cara ai cinque, fino a quel momento incensurati ed estranei al fenomeno delle cosiddette "baby gang" che spadroneggiano anche nel territorio veneto. Lo scorso giugno cinque ragazzi, due del trevigiano e tre del veneziano, avevano rapinato a i negozi bengalesi di Jesolo; anche per loro era scattato il Daspo Willy. Sempre a Jesolo, nell'estate del 2022, altri sette adolescenti padovani avevano ricevuto per primi il Daspo Willy nella città balneare per alcune rapine commesse in città. Anche Mestre è stata colpita dal fenomeno della delinquenza giovanile: i residenti di Carpenedo per mesi hanno vissuto nel terrore a causa delle incursioni di ragazzini, alcuni di appena 13 anni, che compivano atti di vandalismo. Esasperati, i cittadini avevano affisso dei manifesti per denunciare la situazione.