Baby gang in centro a Treviso, arriva la stretta sui social: «Le sfide nascono lì»

Giovedì 25 Aprile 2024 di Maria Elena Pattaro
Baby gang a Treviso

TREVISO - Stretta sui social perché molto spesso la miccia che innesca la violenza giovanile parte da lì. Treviso lo sa bene. Dalle risse-lampo convocate in chat e disputate nel “ring” di piazza Borsa all’arresto in diretta Tik Tok del 17enne che nelle settimane scorse aveva aggredito un passante in vicolo Rialto. La controffensiva a “bulli” e baby gang passa dunque anche attraverso la rete, attraverso incontri di educazione digitale rivolti ai ragazzi delle scuole e anche ai loro genitori. È una delle iniziative emerse ieri, durante la Commissione consiliare congiunta dedicata proprio al tema della sicurezza in piazza Borsa. Due commissioni riunite, la Terza e la Quarta (come chiesto dal Pd) in una sede d’eccezione: il comando della polizia locale per lanciare un segnale forte e trovare soluzioni efficaci, con il contributo di tutti, anche dei rappresentanti sindacali dei dipendenti del Pam, teatro di disordini e aggressioni. Assente, invece, il prefetto Angelo Sidoti che però ha aperto ai capigruppo il prossimo vertice sulla sicurezza.

IL DIGITALE

«Spesso la scintilla che spinge i ragazzi a fare bravate parte dai social e talvolta sfocia in reati anche gravi, come risse, e aggressioni - ha detto il sindaco Mario Conte -. I ragazzi vanno messi di fronte alle loro responsabilità. I loro comportamenti sbagliati nascondono un problema: a noi spetta capire qual è e lavorare insieme a famiglie, scuole, parrocchie, associazioni del Terzo Settore per risolverlo». Educazione social a figli e genitori, dunque. Ma anche più pattuglie: nell’ultimo mese sono state 100 le ore di servizio serale nel solo quadrante “caldo” da parte della polizia locale, che con agenti a piedi, sia in divisa che in borghese, hanno sorvegliato il centro. Una media di tre ore e mezza ogni sera «così da andare incontro alle richieste di cittadini e negozianti - ha spiegato il comandante Andrea Gallo - e aumentare il livello di sicurezza percepita».

Sono alcune delle misure già in atto.

LE IDEE

A queste si affiancano le proposte emerse nel corso della discussione. Come la galleria d’arte a cielo aperto dai giardinetti di Sant’Andrea alla stazione dei treni: «Su quell’asse combatteremo il degrado con la bellezza» promette Conte. «Serve un parco Eolo in ogni quartiere - ha suggerito la consigliera Pd Carlotta Bazza -. C’è bisogno anche di una sala polivalente e di un cinema, con biglietti calmierati per i giovani. Mancano attività e proposte accattivanti». Sul cinema da “resuscitare” proprio nel quadrante di piazza Borsa, il sindaco ha assicurato che ci sta lavorando: «Vi stupirò. Per i parchi in ogni quartiere mancano i fondi, al momento». È ancora Bazza a pungolarlo: «Il Comune acquisterà dei taser per la polizia locale. Quei soldi non potrebbero essere investiti invece su progetti per i giovani?». Di progetti in atto ce ne sono già e stanno dando i loro frutti, come hanno spiegato gli assessori al Sociale Gloria Tessarolo e all’Istruzione Gloria Sernagiotto. «Abbiamo caldeggiato la Regione a finanziare gli Ambiti territoriali anziché i singoli Comuni. Chi frequenta piazza Borsa il sabato pomeriggio arriva anche da fuori Treviso. Per questo è importante ragionare su un’area più vasta. Non risolveremo il problema da soli».

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