Cesare De Michelis, l'erede di Manuzio nella "città dei libri"

Lunedì 4 Settembre 2023 di Alberto Toso Fei
La vignetta di Cesare De Michelis

«Quando cominciai lo sapevo e non lo sapevo che la Serenissima era stata la patria del libro, che proprio nell'isola aveva preso forma e si era definito all'alba del Cinquecento, quello strano mestiere che è far l'editore, grazie ad Aldo Manuzio, il principe e il principio di tutta la storia dei libri. Per questo continuo a fare libri a Venezia, come se il tempo che intanto è passato non sia bastato a cancellare una storia che ha ormai cinque secoli e più». Ciò per cui Aldo Manuzio fu il principio vide in Cesare De Michelis, al quale appartengono queste parole, il degnissimo erede e continuatore di questa storia sontuosa, capace di traghettare Venezia da un millennio all'altro - con la sua Marsilio - in nome di quel libro del quale la laguna fu patria e culla. E pur non essendo stato tra i fondatori di una delle più conosciute case editrici italiane (cominciò a collaborarvi diciannovenne, nel 1962, l'anno successivo alla nascita) sotto la sua direzione, resa possibile a partire dal dono di alcune quote societarie avuto dal padre, Marsilio crebbe fino a diventare una certezza nel panorama editoriale nazionale e internazionale; in oltre 50 anni, i titoli pubblicati sono attorno agli 8.000, con una proposta di circa 250 novità l'anno. Nella sua sede della marittima occupa più di trenta persone. Col suo fiuto Cesare De Michelis scoprì e tenne a battesimo diversi talenti della letteratura italiana tra le altre, nel 1989 pubblicò "La testa fra le nuvole", esordio di Susanna Tamaro; cinque anni più tardi toccò all'opera prima di Margaret Mazzantini, "Catino di zinco" e nel 1999 "Una vita sottile", debutto alla narrativa di Chiara Gamberale.

Nel 2005 fece conoscere all'Italia la celeberrima saga "Millennium" di Stieg Larsson, da cinque milioni di copie. La linea editoriale di Marsilio si è sempre distinta per la raffinatezza e il coraggio delle scelte, e l'impulso di De Michelis fu senza pari. Ma definirlo solamente editore sarebbe riduttivo: fu infatti una moderna figura di erudito, studioso, intellettuale a tutto tondo e attento osservatore della vita della città e del paese intero, capace di esprimere anche opinioni scomode e controcorrente (come quando si dichiarò a favore delle grandi navi) sostenute sempre con grande acume. Fu docente di Letteratura Italiana moderna e contemporanea all'Università di Padova, la stessa nella quale si era laureato con una tesi sul giornalismo erudito nella Venezia settecentesca, avendo per relatore Vittore Branca. Era il 1965 e, appena laureato, con le quote avute in dono dal padre entrò nel Consiglio di amministrazione di Marsilio, della quale assunse la guida quattro anni più tardi, prima come amministratore delegato e poi come presidente. Cesare De Michelis nacque a Dolo il 19 agosto 1943 da Turno De Michelis e Virginia "Noemi" Borghello; di confessione valdese, come il celebre zio letterato Eurialo De Michelis, e fratello minore del deputato ed ex ministro degli Esteri Gianni, fece di Venezia la sua patria, ma ebbe in Padova l'altra sua città: quella della formazione e della docenza. Dispose in favore dell'Università di Padova il lascito di sessantamila volumi della sua biblioteca privata, dopo la morte. Un destino, assunto del tutto volontariamente ("Far libri, stamparli, leggerli, scriverli, raccoglierli, venderli, recensirli, nella mia vita mi sembra di non aver fatto altro, come se un'ossessiva passione mi avesse travolto appena ragazzo", diceva ancora di sé) che lo portò a diffondere cultura e fare cultura: dal 1965 al 1974 diresse, con Massimo Cacciari, la rivista "Angelus novus"; dal 1974 fondò e assunse la guida della rivista letteraria "Studi novecenteschi". Fu consigliere della Fondazione del Teatro la Fenice, assessore alla cultura del Comune di Venezia e Vice Presidente della Biennale. Il primo giugno 2017 fu nominato Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Cesare De Michelis, sebbene malato da tempo, morì improvvisamente a Cortina d'Ampezzo il 10 agosto 2018 mentre era in vacanza, nove giorni prima di compiere 75 anni. Il suo testimone è saldamente in mano a Emanuela Bassetti, sposata in seconde nozze, e al figlio Luca, nato dal primo matrimonio, che dal 2009 garantisce solidità e continuità di vedute alla Marsilio.

Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 11:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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