Rumori e danni ai palazzi: i disagi per il tram a Roma. Si susseguono le proteste

A rischio il Sarcofago degli Sposi e quello dei Leoni al Museo Etrusco

Mercoledì 30 Agosto 2023 di Fernando M. Magliaro
Rumori e danni ai palazzi: i disagi per il tram a Roma. Si susseguono le proteste

Il caso forse più eclatante è la denuncia che arriva dal Museo Etrusco di Villa Giulia: il passaggio del tram provoca vibrazioni pesanti all’ala ovest dove si trovano due dei più antichi e importanti reperti storici, il Sarcofago dei Leoni e l’ancor più celebre Sarcofago degli Sposi.

Che, però, i tram siano all’origine di stridii insopportabili, vibrazioni e sobbalzi nelle case e nei negozi, lesioni ai palazzi, sonno disturbato e inefficienza trasportistica è il dato che emerge indiscutibile.

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CREPE AI PALAZZI

Da Centocelle a piazza Ungheria, da Termini a viale di Trastevere il tram è democratico: danneggia i palazzi della periferia e delle zone di pregio, disturba i sonni di tutti. «Qui abbiamo dovuto rifare le case visto che il tram ha aperto le crepe nei muri», racconta Annarita, che vive proprio sopra il curvone di piazza Ungheria. Stessa lamentela da via Bresadola, a Centocelle: «Dai e dai, ogni tanto troviamo la polvere dell’intonaco dei muri per terra dopo il passaggio dei tram».

RACCOLTA FIRME

«Abbiamo messo all’ordine del giorno della prossima riunione condominiale la raccolta delle firme contro il tram. Non se ne può più. Giusto una piccola lobby filotram di sinistra può pensare che sia un mezzo efficiente. Specie alle quattro e mezza di mattina quando passa qui sotto e sei obbligato a svegliarti», afferma Maria Luisa, residente in via Manin, che lamenta anche qui lesioni alle mura dei palazzi che aggiunge: «Tutti questi che il tram lo difendono, venissero a stare qui qualche giorno. Voglio vedere quando saranno svegliati all’alba dallo stridio delle ruote in curva». Stesso pensiero da un altro residente in via Manin, Andrea, che aspetta solo il modulo per firmare.

IL MUSEO ETRUSCO

Come detto, il caso più eclatante sono i danni che il passaggio dei tram arreca al Museo Etrusco di Villa Giulia. «Quando passa il tram qui sembra un terremoto. Le microfessurazioni nel Sarcofago degli Sposi e in quello “dei Leoni” si allargano e si approfondiscono», spiega il direttore, Valentino Nizzo. «Nelle teche che sono poste a ridosso del muro perimetrale, gli oggetti si spostano e cadono, sia al piano terra che sul ballatoio. Pensi che, ciclicamente, sotto i due Sarcofagi, Leoni e Sposi, dobbiamo raccogliere la polvere della terracotta: le due opere sono in terracotta ed erano in frammenti. Quando passa il tram 19 specie se insieme al trenino Roma-Viterbo, i frammenti si sfregano uno con l’altro e esce fuori la polvere: una testimonianza tangibile dei danni che subiamo. Per questo, abbiano partecipato a un bando di concorso della Regione per realizzare, con Enea e Sapienza, una pedana antisismica da porre sotto il Sarcofago degli Sposi», aggiunge. E la restauratrice del Museo, Miriam Lamonaca, sottolinea come molte dei reperti all’interno delle teche, cadono a ogni passaggio dei tram, specialmente le piccole immagini di guerrieri.

STRIDIO

Insieme alle vibrazioni, è forse l’elemento che più di tutti caratterizza il transitare dei tram: lo stridio delle ruote, soprattutto in curva. La causa dello stridio la conosce anche il Comune. Fra le carte del progetto del nuovo contestatissimo tram su via Nazionale, infatti, si legge: «Una linea tranviaria, se in cattivo stato, genera forti vibrazioni e rumore nelle aree circostanti. Particolarmente costosi risultano essere gli scambi, che rappresentano anche la prima tra le cause di inquinamento acustico». Inoltre, «Nelle curve strette tipiche dei tracciati urbani, i carrelli dei tram operano con le ruote a contatto con il bordino del binario. Ciò genera forze che provocano il degrado dei profili delle ruote e un eccessivo rumore di stridio». Infine, «Lo stridio nelle curve, specie in quelle strette dipende dal tipo di rodiggio del veicolo (l’intero complesso del sistema di movimento del tra, ndr), dai profili e dallo stato delle ruote e delle rotaie, anche dalle condizioni meteo». Non a caso, delle vibrazioni si lamentano tutti quelli che si ritrovano la curva sotto casa o di fronte al negozio. «I lavori per attutire l’inquinamento acustico doveva farli il Comune a me», dice Antonio, il fornaio di San Lorenzo mentre a via dei Reti indica sconsolato il metro che separa i binari dall’ingresso del negozio.

INCIDENTI

L’ultimo capitolo è quello degli incidenti dovuti al pessimo stato di manutenzione delle rotaie che produce lo stridio, rovina le ruote dei mezzi ma manda per terra anche moto, bici e monopattini. «Sa quanti ne cadono qui?», dicono Sara e Giacomo, marito e moglie, parlando delle rotaie di piazza Vittorio Emanuele. Come a piazza Ungheria, a Centocelle o a Termini.

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