Treno negato alla relatrice nera di ritorno da una conferenza sul razzismo, le Fs: «Incomprensione, la carrozza era affollata»

Giovedì 20 Ottobre 2022 di Mauro Favaro
La stazione di Mestre
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MESTRE - Aveva tenuto un incontro a Treviso, organizzato dalla Sant’Egidio, parlando di razzismo e discriminazioni davanti a una platea di ragazzi tra i 15 e i 25 anni. E la sera stessa è stata lasciata a piedi alla stazione di Mestre davanti al treno delle 19.53 diretto a Ferrara, che avrebbe dovuto riportarla a casa. È quanto capitato domenica 9 ottobre a Yvette Balanga Laboro, 35enne fuggita dalla guerra nella Repubblica Centrafricana, laureata in informatica, in Italia da ormai 10 anni. 

IL RACCONTO
«Il controllore si è messo davanti alla porta impedendoci di salire per almeno un minuto. E quando abbiamo chiesto spiegazioni ci ha dato le spalle – racconta la diretta interessata – a quel punto anche i passeggeri italiani che erano riusciti a salire a bordo lo hanno invitato a farci entrare. Ma lui ha detto di no, ha chiuso le porte e fatto partire il treno». Così Balanga Laboro è rimasta a piedi. E assieme a lei anche un’altra coppia di colore, marito e moglie. Alla 35enne non è rimasto che richiamare Valerio Delfino, il responsabile della comunità di Sant’Egidio di Treviso, che l’aveva accompagnata a Mestre. Alla fine è stato lui a portarla in auto fino a Ferrara.
Per le Ferrovie dello Stato, però, si è trattato solo di un’incomprensione. Dal gruppo sottolineano che non c’era alcuna intenzione di lasciare a terra il gruppetto di persone di colore.
«Ci scusiamo se quanto accaduto è stato interpretato in questo modo – spiegano – dalle prime verifiche, è emerso che il treno quella sera era particolarmente affollato. Il problema potrebbe aver preso forma nel momento in cui il capotreno aveva già dato il via libera per la ripartenza». «In quel frangente, infatti, vengono chiuse tutte le porte, tranne quella del capotreno – continuano – ma per questioni di sicurezza non è più possibile salire a bordo». Le Ferrovie, comunque, si riservano di condurre ulteriori verifiche. Il personale in servizio su quella linea fa capo a Trenitalia Tper, la società che gestisce il trasporto regionale dell’Emilia-Romagna. L’obiettivo è cercare di chiarire se l’episodio abbia riguardato il capotreno o magari altri addetti. Nel frattempo il responsabile della Sant’Egidio di Treviso ha inoltrato un reclamo formale. «È doveroso sottolineare il gravissimo episodio di razzismo – spiega – sono saliti gli italiani, e poi il controllore è rimasto sulla porta, ostacolando il passaggio di Yvette e di altri due africani. Quando hanno capito che non si spostava, i tre hanno chiesto di poter entrare. Ma non c’è stato niente da fare». Dopo il reclamo formale, ora la 35enne e la Sant’Egidio sta valutando anche la possibilità di presentare una denuncia. In Sant’Egidio sperano che le telecamere della stazione di Mestre possano aver registrato la sequenza. 
Mauro Favaro

Ultimo aggiornamento: 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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