Venti di burrasca, mareggiate, tempeste di neve e una valanga che ha travolto e ucciso uno scialpinista. Ma anche allerta fiumi e doppia acqua alta a Venezia, con il prolungamento dell'alzata delle dighe del Mose dalla notte fino al primo pomeriggio, mentre sull'Etna è terminata l'eruzione di quasi tre milioni di lava e la caduta di cenere in alcuni dei centri abitati. Il maltempo in Italia torna a farsi sentire, soprattutto al centro-nord sferzato da raffiche di vento che hanno raggiunto, in provincia di Genova, i 143 chilometri-orari. Vento che ha provocato la consueta strage di alberi, uno è caduto ad Arezzo su un'auto con una persona all'interno, ma senza conseguenze per il conducente. Crollati pali della luce in provincia di Lucca, tetti di case scoperchiati a Montenero di Bisaccia, in provincia di Campobasso, dove a Colletorto un uomo è rimasto ferito dalle tegole volate da un'abitazione.
Disagi per il forte vento anche nel Riminese e nel Ravennate con alberature finite contro auto in sosta. A Riccione le raffiche hanno danneggiato la tensostruttura vicina allo stadio del Nuoto e sradicato un enorme pino che ha provocato una temporanea fuga di gas. A Roma sono state oltre 100 le segnalazioni per alberi e rami caduti. Tanti i disagi anche per le mareggiate con onde alte quattro metri nel porto di Livorno: l'acqua del mare ha nuovamente invaso il lungomare e le strutture in zona Terrazza Mascagni ed è entrata nella struttura dell'Acquario. In Versilia la mareggiata ha creato problemi a diversi stabilimenti balneari, mentre a Marina di Pisa l'acqua del mare ha inondato le strade provocando pesanti allagamenti. Forte mareggiata anche sul litorale laziale: il vento, oltre 40 nodi, ha sollevato molta sabbia dall'arenile sulla sede stradale del lungomare di Ostia. Non sono mancate le situazioni critiche provocate dalle nevicate, abbondanti sulle Dolomiti. In Veneto è morto uno scialpinista di 66 anni di Belluno. È stato travolto da una valanga sotto Cima Loschiesoi, nella zona di Passo Giau, nelle montagne sopra San Vito di Cadore, mentre stava sciando nella nebbia con un suo amico. Quando è avvenuto il distacco dall'alto ha investito entrambi: il suo compagno ha perso gli sci ma è riuscito a rimanere in superficie, il 66enne è stato invece sommerso e trascinato per un centinaio di metri: è stato trovato coperto da 120 centimetri di neve. Nella mattina caos in Tirolo e l'Alto Adige spaccato in due, con 30 centimetri di neve al Brennero, dove con l'arrivo dall'aria fredda dall'Austria la neve è scesa fino a quote basse, mentre a sud pioggia fino a 1500-2000 metri a causa delle corrente calda spinta dall'Italia. Preoccupazioni vengono dai fiumi, in particolare nella pianura emiliana è scattata l'allerta rossa per le piene e sono entrate in funzione alcune casse d'espansione. Sotto osservazione dall'Agenzia del Po e dal sistema di protezione civile i fiumi Taro, Parma e Enza. A Modena osservato speciale è il Secchia che ha superato il secondo livello di criticità (colore arancione) a Ponte Alto. Le previsioni annunciano un forte calo delle temperature per tutta l'Italia, e a Roccaraso, in provincia dell'Aquila, i gestori degli impianti sciistici ci sperano visto che hanno dovuto posticipare l'apertura degli impianti perchè un vento caldo ha fatto sciogliere la neve in quota.