Barbara Bouchet: «Non sono pudica, con i miei fratelli nudi nella stessa stanza. I piatti di mio figlio Alessandro Borghese? Li lascio sempre a metà»

Dal cinema alla (non) passione per la cucina, la confessione di Barbara Bouchet

Domenica 23 Luglio 2023
Barbara Bouchet: «Non sono pudica, con i miei fratelli nudi nella stessa stanza. I piatti di mio figlio Alessandro Borghese? Li lascio sempre a metà»

Barbara Bouchet una diva del cinema vicini a divi come Marlon Brando, che ha avuto una parte anche in James Bond 007 Casino Royal e una in Star Trek.

Una diva che in Italia è diventata poi icona del cinema sexy insieme a Edwige Fenech. Belle, bellissime e desiderate. E proprio per la sua bellezza, per le tante richieste nel 1979 ha deciso di fermarsi in Italia, non tornare più in America. «Qui ero una delle poche - ha raccontato al Corriere della Sera - lì per un ruolo c’erano tremila attrici tutte come me».

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Barbara Bouchet gli esordi

Barbara Bouchet ha capito di essere bella grazie a suo padre. «Mi usava come modella. Poi, a 14 anni ho vinto il concorso in costume da bagno Miss China Beach, mi ci portò una signora che mi aveva fermato fuori dalla sua palestra e che da lì mi fece girare per concorsi, li vincevo tutti: Miss Fotogenia, Miss Sorriso... E così, da qualche parte, mi spuntò nella testa l’idea che ero bella». Poi il salto a Los Angeles, la Hollywood Professional School, la scuola per aspiranti attrici. Lì i primi passi, lontano dalla sua famiglia.

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L'infanzia senza pudori

Le scene sexy non l'hanno mai imbarazzata. Anche perché «sono cresciuta in una famiglia in cui noi figli stavamo tutti nudi nella stessa stanza, non ho quel senso del pudore. E poi erano ruoli, era come dire: non ti dà fastidio fare l’assassina? I film per me volgari o morbosi, però, li rifiutavo: rifiutai La chiave di Tinto Brass, che fece Stefania Sandrelli e Histoire d’O che fece Corinne Clery»

Tanti corteggiatori, tra attori e registi. Poi Steve McQueen. «Ho vissuto con lui a Malibu, tutte le mattine arrivavano amici in moto per fare colazione a casa nostra e io in cucina a fare uova, bacon, patate. Mi dissi: non è la mia vita». Così se ne andò lasciandogli un biglietto. Poi il Tarzan della serie tv, Ron Ely. Lo incontro sul set in Messico, alto quasi due metri, seminudo, un fisico bello come il sole. Finché siamo stati ad Acapulco, mi piaceva, poi l’ho visto vestito a Los Angeles ed è passato l’incanto». L’ italiano più bello con cui ha lavorato? «Marcello Mastroianni».

 

Il matrimonio e il divorzio

Poi all'improvviso, ma per scelta, la fine: «Mi ero sposata, io e mio marito Gigi Borghese siamo stati insieme 36 anni, mi aveva conquistata con la simpatia. Nel ’76 era nato Alessandro e io, prima dei 40 anni, ho smesso perché non volevo che fossero gli altri a mandarmi via...». 

Dopo il divorzio più nessun vero amore. «I corteggiatori mi considerano un trofeo e a me non piace fare il trofeo. Non capiscono che dietro Bouchet c’è Barbara».

L'incontro con Tarantino

Dieci fa l'incontro con Quentin Tarantino a Venezia. «Passiamo due giorni insieme, poi mi dà un appuntamento e non si presenta. Penso: chi si crede di essere? Tempo dopo, mi chiama il regista Francesco Vezzoli, dice che deve girare un corto su Caligola e che Quentin farà Caligola solo se io faccio la moglie. Vado a Los Angeles, provo trucco, costumi e, il giorno prima del ciak, Quentin lo chiama e dice che non viene perché è troppo ingrassato. Insomma, un maleducato. Ma fa niente: grazie a lui, pure a una certa età, ho guadagnato un sacco di fan in tutto il mondo».

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La confessione sul figlio

Sul figlio chef Alessandro Borghese ha confessato di non avergli trasmesso la passione per la cucina che pare, invece, abbia preso dal padre: «Io non amo nemmeno mangiare: ho sempre avuto scarso appetito. Per mio figlio, non è piacevole: lascio sempre metà piatto».

Sogni nel cassetto? Ancora uno: «Una serie tv alla Grace and Frankie, con Corinne Clery: siamo amiche, ci prendiamo molto in giro. Saremmo perfette insieme. Diciamo che mi aspetto che i produttori capiscano che anche le donne della mia età vogliono vedersi rappre- sentate al cinema e nella tv».

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