Chioggia. La giunta Armelao traballa: il sindaco, per evitare il rischio dimissioni, deve trovare un'intesa con Fratelli d'Italia

Giovedì 14 Dicembre 2023 di Diego Degan
La giunta Armelao traballa: il sindaco, per evitare il rischio dimissioni, deve trovare un'intesa con Fratelli d'Italia

CHIOGGIA - E se Armelao si dovesse dimettere? L'ipotesi è tutt'altro che peregrina, anche se viene, ovviamente, vista con intenti diversi tra la maggioranza (o quel che ne resta) e l'opposizione.

Tutto dipende da come si svilupperà la spaccatura in FdI.

LA VICENDA

Attualmente due consiglieri stanno con il sindaco e tre, prima di tornare a sostenerlo, chiedono il reintegro del loro ex vice sindaco, Daniele Tiozzo Brasiola, ristabilendo gli equilibri ante 22 novembre, data del licenziamento di Brasiola. Il sindaco, Mauro Armelao, ha già detto di no e la decisione di FdI di "congelare" la propria rappresentanza istituzionale, ordinando a consiglieri e assessori di non partecipare ad alcuna attività amministrativa, per ora, è andata a vuoto, visto che i consiglieri Hannot e Bullo, insieme all'assessore Zennaro, sembrano decisi a sostenere il sindaco.
Uno stallo che pregiudica la gestione del Comune, come fa notare il consigliere Daniele Stecco (M5S) ricordando che era stato ampiamente previsto che «il matrimonio politico tra Armelao e FdI non sarebbe durato». Le ulteriori dimissioni, martedì, dell'assessore Caenazzo, spontanee ma chiaramente legate alla vicenda precedente, non fanno che confermare «che le cose non stanno andando bene» e, in vista della discussione del bilancio, in programma il 21 dicembre («che sarà un bagno di sangue, con nuovi aumenti delle tasse e stanziamenti al di sotto di quelli dell'anno scorso, tanto da far dubitare della tenuta dei conti»).
Stecco si chiede «quali saranno le scelte politiche del sindaco? Come riusciranno a far quadrare i precari equilibri interni? Spero che questa situazione finisca presto, per il bene della città». Proprio per non esporsi a queste critiche, Armelao potrebbe chiedere alla parte "lealista" di FdI di non obbedire alle disposizioni del partito ma, anche se trovasse ascolto, andrebbe incontro ad un periodo difficile con una maggioranza risicata (13 consiglieri, contro i 12 di tutte le minoranze riunite che, però, non è detto riescano ad accordarsi per un'azione unitaria). D'altra parte, con il reintegro di Brasiola, la maggioranza potrebbe sì tornare ad avere dei numeri più sicuri, ma Armelao perderebbe di credibilità e il rischio di non avere quei tre voti in consiglio sarebbe tutt'altro che superato, soprattutto su alcune questioni su cui FdI si era già messa di traverso prima del 22 novembre.

LA MINORANZA

E questo lo sa anche l'opposizione, tanto che il consigliere Montanariello (Pd) parla di «giunta sgretolata» e invita esplicitamente il sindaco a dimettersi: «un gesto di responsabilità nei confronti dei cittadini chioggiotti, il sindaco prenda atto del terreno franoso della sua maggioranza e rimetta alla città la scelta del proprio futuro. È impensabile ridurre il governo di una città a screzi e litigi continui».
Ma le dimissioni del sindaco potrebbero essere anche il modo di far rientrare FdI a pieno titolo nella maggioranza (e sotto l'egida del sindaco), pena il commissariamento e nuove elezioni.
Le dimissioni possono essere ritirate entro 20 giorni e potrebbero essere l'unica arma rimasta ad Armelao, ma anche questo dipende da cosa decideranno le segreterie provinciali e regionali di Lega e FdI.
Chioggia è la città più importante del Veneto, dopo i capoluoghi di provincia e le mosse future saranno decise a livello regionale o nazionale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci