Rugby, Tommaso Menoncello è il miglior giocatore del Sei Nazioni

Sabato 6 Aprile 2024 di Edoardo Gravante
Rugby, Tommaso Menoncello è il miglior giocatore del Sei Nazioni

TREVISO - Stellare. Tommaso Menoncello è il miglior giocatore del 6 Nazioni 2024. Si è aggiudicato uno sprint da sogno su campionissimi come Bundee Aki, centro dell'Irlanda vincitrice del Torneo e grande favorito della vigilia, l'inglese Ben Earl e l'ala scozzese di origini sudafricane Duhan Van der Merwe. Un premio a dir poco prestigioso che consacra sotto tutti i punti di vista la crescita esponenziale del 21ennne trequarti centro del Benetton e della Nazionale, ma in generale di tutto il movimento rugbistico azzurro, che torna a sollevare questo premio a distanza di 13 anni dall'ultima volta quando lo vinse Andrea Masi. Tommy non nasconde lo stupore: «Ho scoperto di aver vinto questo premio fantastico da una telefonata del presidente Innocenti. Beh, mi ha fatto una grande impressione.

Sinceramente non mi sarei mai aspettato di vincerlo ma ne sono ovviamente molto felice». Come da copione è il momento dell'emozione e dei ringraziamenti. «Devo ringraziare in primis la mia famiglia e la mia fidanzata per avermi sostenuto in tutto il mio percorso, oltre ovviamente ai ragazzi che giocano con me e che mi permettono di esprimermi a questo livello».


Una rivincita dopo l'infortunio alla spalla?
«Credo proprio di sì, questo premio è una rivincita dopo l'infortunio della scorsa estate . Dopo l'infortunio con l'Irlanda infatti sono stato male per parecchi giorni, fisicamente ma soprattutto emotivamente. È stata dura. Però passato il primo periodo di sconforto mi sono rimesso subito al lavoro come ho sempre fatto. La medicina migliore, il lavoro. Il mio primo obiettivo era quello di dimostrare che sarei potuto ritornare in fretta al 100% magari già dal 6 Nazioni e credo di esserci riuscito. Questo premio mi rende orgoglioso e fiero ma lottare con me c'erano lo staff medico del Benetton, fondamentale per il mio pieno recupero, la società, la Nazionale».


Cosa ha fatto la differenza all'interno del gruppo azzurro in questo 6 Nazioni per arrivare a questi risultati?
«La Nazionale mi dà molta fiducia, il ct Gonzalo Quesada è molto creativo e dà un grande feeling a tutti lavorando sull'aspetto mentale e dell'emotività. Mi sento molto coinvolto e mi piace stare in campo perché il gioco che facciamo è divertente. Inoltre credo che abbiamo fatto un ulteriore salto di qualità a livello difensivo aumentando l'aggressività e mettendo continuamente pressione all'avversario per indurlo all'errore».


Riguardo al futuro, crede che avrà l'opportunità di andare a giocare all'estero?
«In futuro sì, mi piacerebbe sicuramente fare un'esperienza all'estero ma in questo momento sono sotto contratto con il Benetton e la mia intenzione è quella di rispettarlo continuando a giocare con Treviso. Il Benetton è la società in cui sono cresciuto ed è un sogno indossarne la maglia».


Com'è nata la passione per il rugby?
«Avevo iniziato giocando a calcio ma dopo poco tempo la società era fallita e mio papà mi portò a fare i camp con il Rugby Paese, da lì è iniziato tutto».


A livello rugbistico a quale giocatore si ispira maggiormente?
«Fin da bambino il mio idolo è sempre stato Sonny Bill Williams. Un giocatore fisico e intelligente che sapeva essere anche elegante in campo. Mi piacerebbe riuscire a fare gli offload come faceva lui».

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