PORDENONE - La chiusura forzata di un minimarket etnico diventato ritrovo di pregiudicati e il cui spazio esterno era utilizzato come "bar abusivo" da gruppi di giovani e meno giovani; l'installazione di un faro per l'illuminazione nei pressi della "famosa" panchina. E da ultimo, ma non meno importante, il rafforzamento dei dispositivi di sicurezza nelle ore diurne da parte delle forze dell'ordine. Finalmente la "cura" per la tormentata via Mazzini sembra funzionare.
LE VOCI
A parlare di una «situazione nettamente migliorata» sono gli stessi negozianti di via Mazzini che settimane fa avevano preso in mano la penna per scrivere una lettera destinata all'amministrazione comunale. D'altronde sono loro, lungo la strada, le prime sentinelle del disagio. «Da quando Comune e forze dell'ordine hanno deciso di stringere la cinghia in via Mazzini - spiegano - abbiamo notato un netto miglioramento delle condizioni rispetto al recente passato. I gruppi di ragazzini che davano fastidio ai passanti si sono finalmente spostati e anche i ritrovi "classici" di persone poco perbene sembrano momentaneamente scomparsi. Ringraziamo per l'intervento». Un intervento ancora non concluso, perché ci si attende ancora l'installazione di altre telecamere di sorveglianza e se ne sta occupando il consigliere di maggioranza Stefano Rossi.
LA MAPPA
«La situazione è migliorata - conferma anche il comandante della polizia locale di Pordenone, Maurizio Zorzetto - ma abbiamo altre due-tre zone da tenere strettamente monitorate». E sono delle aree già note, tutte non lontanissime dal centro storico del capoluogo del Friuli Occidentale. Si parte ad esempio da piazzale Ellero, luogo attentamente monitorato dalle forze dell'ordine e nello specifico dal comando di polizia locale di Pordenone. «Teniamo quell'area controllata - spiega il comandante Maurizio Zorzetto - così come l'attenzione rimane ancora alta nella zona che ricade tra le case popolari di via Pontinia. E ancora c'è la situazione in piazzetta Costantini. Sono zone in cui a volte troviamo dei gruppi di ragazzi, con cui però preferiamo parlare e dare loro qualche raccomandazione. Fortunatamente non c'è più nulla di così particolare».
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LE INIZIATIVE
Parallelamente il Comune di Pordenone continua nell'opera formativa, da affiancare all'azione di controllo da parte delle forze dell'ordine. Sono sempre in campo, in questo senso, gli educatori di strada che ad esempio in via Mazzini avevano trasferito una sorta di quartier generale.