PORDENONE - Sono esasperati. Non ne possono più. Tanto è vero che una trentina di famiglie, gran parte dei negozianti della zona con le relative commesse, hanno deciso di sottoscrivere un esposto e di inviarlo al Questore di Pordenone, al Comandante della Polizia locale, al comandante della compagnia dei Carabinieri e al sindaco, Alessandro Ciriani. Stiamo parlando di una zona della centrale della città visto che si trova tra piazza Risorgimento, via Cavallotti, piazzale Ellero, via Santa Caterina, piazzetta Costantini, e via Rovereto.
ZONA DIFFICILE
Si tratta di un’area conosciuta, ma dove i fenomeni di microcriminalità - così dicono i tanti residenti - non solo non cessano, ma per quanto possibile sono ancora in espansione.
COSA FANNO
Nel loro esposto i residenti scrivono che sono costantemente presenti atti di vandalismo, sporcizia di tutti i tipi, compresi escrementi (umani e di animali) davanti alle porte dei palazzi e sotto i portici, urla, grida, spesso zuffe tra loro, ubriachi che stazionano sul marciapiede, bestemmie, persone in evidente stato di alterazione per uso di alcol o altre sostanze. Qualcuno ha visto scambio di denaro (spaccio?), altri segnalano la presenza costante di prostitute. Questo dicono i residenti. E hanno pure ragione, perchè effettivamente già dopo le 22 quella diventa un’area dove il degrado prevale e dove c’è la paura che possa capitare qualche cosa di brutto.
I CONTROLLI
Polizia, carabinieri e agenti della polizia locale conoscono bene la situazione, ma nonostante il fatto che i controlli ci siano, perchè la volante o altre macchine delle forze dell’ordine passano più volte, ad oggi non ci sono stati miglioramenti. Anzi, per quanto possibile, le cose stanno andando ancora peggio. I residenti affermano che i controlli non sono sufficienti, che le forze dell’ordine arrivano solo quando accade qualche cosa, ma ci sarebbe poca prevenzione e soprattutto non è stato fatto nulla per allontanare quei gruppi di persone. In più - spiegano i residenti - quando chiamano le forze dell’ordine arrivano sempre dopo parecchio tempo, salvo non ci sia qualche cosa in atto. Ma i gruppetti che urlano, minacciano chi passa, bevono e creano apprensione - spiega chi abita in zona - non vengono mai cacciati.
L’ASSESSORE
«Conosciamo la situazione - fa presente l’assessore alla Sicurezza, Elena Ceolin - e posso anche dire che per quanto di competenza della Polizia Locale abbiamo fatto tutto quello che era possibile. I controlli sono costanti, cerchiamo di essere presenti in più possibile e so che il sindaco ha anche parlato con i residenti. Posso aggiungere - conclude - che quell’area la segnaliamo sempre come “da tenere sotto controllo” in tutti gli incontri che vengono tenuti in prefettura al tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica e quindi è senza dubbio una situazione ben individuata». Sul fatto che sia una area deteriorata e conosciuta, non ci piove, ma forse i residenti si aspettano degli interventi più incisivi in modo da risolvere alla radice il fenomeno o quantomeno ridurlo in maniera visibile. Non si spiega, altrimenti, il perchè di un esposto che chiede di intervenire “al più presto e in modo mirato in modo da ristabilire il senso civico dei luoghi”. Infine le conclusioni. «Percepiamo la grave situazione di degrado in cui è stata lasciata la zona come una offesa alla dignità personale di chi vive in quei luoghi e di tutti i cittadini pordenonesi».