Aumentano i senzatetto che dormono al park Candiani: ora gli “invisibili” sono sei

Mercoledì 10 Aprile 2024
foto d'archivio

PORDENONE - All’inizio, in due, si erano sistemati nella doppia porta che divide la stazione ferroviaria dal parcheggio Candiani. Una sorta di terra di nessuno, in cui ad aprire quella porta può essere solo qualcuno che deve recuperare l’auto nel cuore della notte.
Nonostante le pulizie siano continue e costanti il loro giaciglio è in un’area di passaggio, calpestato ogni giorno da decine e decine di viaggiatori.

Park Candiani, aumentano i giacigli

Dall’altra notte però ai due, talvolta tre, che dormivano con il sacco a pelo nell’anfratto se ne sono aggiunti altri tre. Sempre al piano meno uno del Candiani. Loro hanno scelto di “accomodarsi” direttamente sugli stalli per i disabili all’interno dell’area di manovra. Martedì sera erano in tre. Rannicchiati dentro i loro sacchi a pelo blu (identici a quelli degli altri due). Le scarpe da ginnastica erano “parcheggiate” poco distante, riposte in ordine. Ieri mattina il risveglio non deve essere stato semplice per loro.
Il cemento freddo, il via vai di macchine, l’umidità. Ciò che è certo è che a mattinata quasi conclusa erano ancora appoggiati sui loro sacchi a pelo, incapaci, o più probabilmente disinteressati, ad andare altrove.
Controllavano il cellulare, nella speranza di una notizia che tarda ad arrivare, o magari solo per svagarsi qualche istante. Facile pensare, visto il repentino aumento di persone “accolte” dal parcheggio che nei prossimi giorni il numero possa crescere ulteriormente.
Dipenderà, esattamente come succede per gli sbarchi, molto dal meteo.

La pioggia non li ha spinti a cercare un posto migliore in città.

Cosa ha detto il sindaco Alessandro Ciriani

Il parcheggio Candiani nelle scorse settimane è stato indicato dal sindaco Ciriani come una valvola di sfogo alla cronica carenza di parcheggi in centro. Una soluzione e un appello che al momento non sembra aver fatto colpo sugli automobilisti, piuttosto restii a modificare le abitudini.
Chi ha accolto l’invito del sindaco - invece -ha evidentemente deciso di usare l’area per “parcheggiare” dei migranti. Una sfida politica, probabilmente, prima ancora che umanitaria. Ma anche un messaggio chiaro a tutti sulla necessità di lavorare sull’integrazione e su quanto velocemente possano crearsi le difficoltà che poi, quando i numeri aumentano, diventano inaffrontabili.

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