Tra chi prende le distanze, al grido «Gli youtubers non sono tutti uguali», e chi condanna senza appello quanto accaduto a Casal Palocco, insorge il “popolo” della rete contro il gruppo di “The borderline” la società fondata da Matteo Di Pietro (21 anni il prossimo dicembre) coinvolti nell’incidente mortale in cui ha perso la vita il piccolo Manuel Proietti, cinque anni appena.
Ma partiamo da chi, come “Dip” (nome d’arte di Di Pietro), ha trovato nei social la strada per una potenziale occupazione. Youtubers appunto ma anche influencers da migliaia di seguaci, attoniti per quanto accaduto, non solo condannano ma cercano di allontanarsi. Così Stirlo, uno dei tanti da migliaia di visualizzazioni: «A prescindere dal fatto che tu sia o meno uno youtuber in macchina non si gioca, si sta concentrati perché in strada ci stanno anche altre persone». E fra quelle persone che mercoledì pomeriggio si sono scontrate con la Lamborghini Urus c’era anche il piccolo Manuel per il quale in settimana saranno celebrati i funerali. Chi si ciba a “pane e like” fa anche un’analisi: «Penso che nella testa di molti creator ad un certo punto si crei una sorta di sconnessione dalla realtà e si arrivi solo a pensare alle views - spiegava lo youtuber “Niko” - alla fama e ai soldi, come se il fine giustificasse i mezzi a prescindere da tutto». Il fighter Giorgio Boccali - star sui social - punta il dito sulle condizioni del guidatore, risultato non negativo ai cannabinoidi: «Se ti metti alla guida in queste condizioni e vai anche veloce vuol dire che hai la segatura nella testa».
NUOVI ESAMI
Di Pietro, che già era stato segnalato alla Prefettura il 29 marzo del 2021 perché trovato in possesso di stupefacenti, a seguito dell’incidente è risultato positivo ai cannabinoidi ma non è stato arrestato. È possibile aspettarsi provvedimenti come l’obbligo di dimora? La Procura, che ha affidato le indagini ai carabinieri di piazzale Clodio, ha disposto degli «esami di secondo livello» con l’obiettivo di chiarire la posizione dell’indagato che, a prescindere dai livelli (sempre difficili da quantificare in fatto di cannabinoidi) quel pomeriggio guidava in stato di alterazione. I militari dell’Arma stanno inoltre passando al setaccio i video acquisiti dai cellulari e dagli altri dispositivi sequestrati nelle abitazioni dei quattro ragazzi a bordo del suv. La perplessità è che alcuni “frame” o dettagli possano essere stati cancellati ma potenzialmente recuperabili. Infine resta da chiarire la dinamica, motivo per cui Elena Uccello, sarà ascoltata dagli inquirenti. Non si esclude che la Lamborghini possa aver sorpassato un’altra auto non riuscendo ad evitarla.