Zero termico, nuovo record italiano a 5.328 metri: cosa significa e perché è così importante per il clima (e per noi)

Nuovo record italiano dello zero termico raggiunto stanotte alla stazione di radiosondaggio Novara Cameri a 5.328 metri

Lunedì 21 Agosto 2023
Zero termico, nuovo record italiano a 5.328: cosa significa il dato e perché è un pericolo per le Alpi

Allarme sulle Alpi. Nuovo record italiano dello zero termico raggiunto stanotte alla stazione di radiosondaggio Novara Cameri a 5.328 metri. Nella Penisola è stato superato il record della Svizzera che stanotte a Payerne ha registrato lo zero termico a 5.298 metri, il valore più alto dal 1954, quando hanno iniziato le loro misurazioni.

Per quanto riguarda le temperature massime in montagna sono stati raggiunti 23 gradi a 2.100 metri e 39 gradi a 900 metri.

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La situazione sulle Alpi

Sulle Alpi lo zero termico medio in estate è a 3.800 metri.

Nella terza decade di agosto a 3500 metri. Oggi - sottolinea iLMeteo.it «siamo 1.800 metri oltre». La Marmolada resta sorvegliata speciale. Si aspettano nuove massime molto elevate.

Già a metà mattinata di oggi la temperatura ha raggiunto 11,7 gradi e si mostrava in salita di quasi +5 gradi già dall'alba di oggi. I 14 toccati ieri intorno alle 17.30 ai 3.343 metri di altitudine di Punta Penia potrebbero essere di nuovo raggiunti se non superati.
 

Situazione critica

«Tutti i ghiacciai alpini, a tutte le quote, sono sopra lo zero e la situazione è abbastanza critica».

Così Claudio Tei, ricercatore e meteorologo del Cnr e del Consorzio Lamma, sull'ondata di caldo che sta investendo il Centro-nord Italia, a causa di un anticiclone sub tropicale, proveniente dall'Africa.

«I giorni più roventi che prevedono i modelli sono lunedì 21 e martedì 22 agosto con picchi di 38 gradi in alcune città e oltre 7 gradi sopra la media di questa stagione, anche 10 gradi oltre i valori stagionali sulle Alpi occidentali - spiega Tei - mentre lo zero termico in quota si prevede possa alzarsi fino ai 5mila metri», ha aggiunto riferendosi all'altitudine sopra la quale la temperatura è inferiore allo zero. 

Ondata di calore per tutta la settimana

L'ondata di calore dovrebbe persistere per tutta la settimana, almeno fino a venerdì compreso quando si potrebbe avere qualche segnale di cambiamento. «Ma per la vera svolta - afferma l'esperto del Cnr - bisognerà attendere forse fino a domenica 27 o lunedì 28 agosto, quando per la settimana successiva i modelli indicano un deciso cambio di circolazione con temperature nella norma o leggermente inferiori».

Per questa terza settimana di agosto invece «in Toscana le temperature saranno di 6-7 gradi sopra la media con punte di 38-39 gradi rispetto a una temperatura attesa per il periodo di 31-32. E l'andamento è simile per le altre aree del Nord Italia con Milano, Piacenza, Bologna e anche Torino fino ai 37 gradi», spiega Tei.

Unica nota meno negativa per l'Italia rispetto alla Spagna e al sud della Francia, sottolinea poi il ricercatore del Cnr, è che l'aria calda che risale dal Marocco «ruota in senso orario intorno ai massimi dell'anticiclone e arriva sull'Italia da nord-est, quindi più secca, portando un caldo torrido. Aria più umida e afosa invece su Francia, Svizzera, Germania e Austria». 

Cos'è lo zero termico

Lo zero termico è un parametro molto importante in nivologia, per formulare bollettini di rischio valanghe nei mesi invernali. È anche un fondamentale indicatore per la glaciologia e per valutare le condizioni dei ghiacciai nei mesi estivi. Comunque, con tale termine si intende la quota in cui, in libera atmosfera, viene misurata la temperatura di zero gradi (0°C). Si esprime dunque in metri, è importante sottolineare che appunto è una quota e non una temperatura.

Lo zero termico osservato si ricava dai radiosondaggi, mentre dai dati dei modelli si può stimare lo zero termico previsto. In caso di inversioni termiche ci possono essere più quote di zero termico. In tal caso si usa riportare nei bollettini meteo la più alta, in quanto rappresentativa per la neve in quota.

Il limite delle nevicate è strettamente legato allo zero termico, ma non vi coincide esattamente. La neve infatti può scendere circa 300 m sotto lo zero termico, ma in condizioni particolare come le isotermie invernali o i temporali può scendere anche 800 m sotto la quota di 0°C. Sui pendii e sulle cime le condizioni termiche possono essere diverse a causa del ciclo diurno della temperatura e dell’orografia, ma lo zero termico da comunque importanti informazioni meteonivologiche. 

Come interpretare il dato

Il dato è utile per capire quant'è la «quota neve», ovvero quella soglia entro cui le precipitazioni rimangono in uno stato nevoso o trasmutano in pioggia.

Durante la terza edizione della Carovana dei Ghiacciai di Legambiente (2022), la campagna internazionale promossa da Legambiente e CIPRA, l'associazione aveva lanciato l'allarme: i ghiacciai delle Alpi si riducono a ritmo inimmaginabile, circa 180 sono già scomparsi, lasciando il posto a detriti e rocce, segnalando come il loro arretramento avvenga per via del riscaldamento globale.

Quindi, in parole povere, il caldo che stiamo vivendo negli ultimi anni sta spostando lo zero termico verso l'alto. Sono numerose le anomalie registrate a causa del riscaldamento globale, tra queste c'è la quota dello zero termico (0° Celsius), che in sostanza segna il confine oltre il quale la neve e i ghiacciai vengono considerati «perenni».

In estate, la quota media a cui si trova lo zero termico è tra i 3200 e i 3700 metri di altezza. Oltre queste quote si dovrebbero registrare temperature sotto zero, ma purtroppo non è più così. Dieci anni fa questa quota mostrava già variazioni al di sopra dei 4mila metri. Dopo dieci anni lo zero termico, in alcune avvezioni particolarmente calde, si è spostato di quasi mille metri.

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