La guerra russo-ucraina è giunta al suo 500esimo giorno, quasi 17 mesi, un anno e mezzo circa. Mentre il mondo intero si domanda chi vincerà - sempre che ci sia un vincitore vero e non solo sconfitti - gli esperti di Difesa, guerra e geopolitica provano a fornire ipotesi sui prossimi scenari. Tra questi, l'ex generale Nato Ben Hodges.
Gli occhi della guerra: il focus
Il generale in pensione della NATO Ben Hodges parla della strategia di Valeriy Zaluzhnyi, Comandante delle Forze armate dell'Ucraina. Negli ultimi nove anni, Hodges ha monitorato con estrema attenzione la situazione pre-bellica e i suoi risvolti, riportando opinioni e conclusioni sulle azioni della Russia ma evidenziando anche le necessità dell'Ucraina.
Hodges, americano di nascita, ha espresso non pochi malumori nei confronti di ciò che dicono gli «uomini del Pentagono» (gli Alti militari Usa, ndr.) e delle aspettative pragmatiche del vertice Nato di Vilnius.
In un'intervista rilasciata alla stampa ucraina, il generale ha valutato la controffensiva, delineato le esigenze dell'esercito ucraino, annunciato la fornitura di nuove munizioni all'Ucraina e ha condiviso le sue aspettative dal vertice NATO di Vilnius.
La controffensiva
Il generale ucraino Valery Zaluzhny ha dichiarato al Washington Post quanto sia difficile condurre un'offensiva in linea con le aspettative dei partner occidentali, senza abbastanza artiglieria e jet da combattimento, senza supporto aereo.
.@FPWellman is joined by former US Army Europe Commander and senior advisor to @humanrights1st @general_ben on the next episode debuting Friday night at 11PM EST on @MeidasTouch. Ben lives in Germany and Fred asked him how our European friends see America today. It's not great. pic.twitter.com/Tdsnco8YHa
— On Democracy with FPWellman (@OnDemocracyPod) July 6, 2023
Hodges spiega d iessere d'accordo col collega ucraino: «Ho molta fiducia nello Stato Maggiore ucraino e anche nei soldati ucraini. Penso che tutti noi occidentali, che osserviamo ciò che sta accadendo in Ucraina, dovremmo essere pazienti con questa controffensiva. Non abbiamo il diritto di sapere sempre cosa sta succedendo. Non è un film, è un combattimento reale e non può essere rapido, è ovvio. Quindi dobbiamo essere tutti pazienti e lasciare che i professionisti facciano il loro lavoro»
Il fattore tempo
Notizie, aggiornamenti e la comunicazion non sempre in diretta - nonostante le nuve tecnologie ci aiutano. Su questo punto l'ex Nato spiega che: «C'è sempre un ritardo di quattro o cinque giorni tra quando accade qualcosa e quando ne veniamo a conoscenza. È così che funziona il sistema dei rapporti e della comunicazione bellica. I capitani e i sergenti che sono sul campo non devono inviare rapporti per il nostro divertimento. Cercano di tenere informati i loro comandanti, quindi credo che vedremo il vero quadro di ciò che sta accadendo tra qualche giorno, o addirittura tra qualche settimana. Le forze al fronte termineranno l'addestramento e la ricognizione. Tra l'altro, quello che stanno facendo (gli ucraini) è confondere i russi su dove sarà l'attacco principale. Ma lo vedremo anche noi. Ho molta fiducia in questo.
L'attacco al Pentagono
«Non l'ho detto, ma sono un po' stanco delle persone al Pentagono che dicono: "Oh, sarà una battaglia lunga e dura, con molte vittime". E allo stesso tempo non forniscono gli F-16 sul campo di battaglia, le cose di cui l'Ucraina ha bisogno», sottolinea Hodges senza peli sulla lingua contro sede del quartier generale del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d'America.
Un aiuto dal cielo
Ma se mancano i jet, i dorni volanti e gli aerei, quali sono i rischi di una controffensiva?
«Zaluzhny - sottolinea Hodges - ha espresso disappunto per il fatto che l'Ucraina non abbia ancora ricevuto moderni aerei da combattimento all'altezza, nonostante il fatto che gli stessi alleati occidentali non avrebbero mai lanciato un'offensiva senza essere sicuro del loro dominio aereo».