Strage dell'Immacolata. «Vivo per miracolo», l'amico sopravvissuto racconta chi erano le vittime: i fidanzati Giulia e Altin e il calciatore Egli

La ragazza si doveva laureare a marzo in Economia Aziendale: con il fidanzato si erano conosciuti sui banchi di scuola

Sabato 9 Dicembre 2023 di Marco Corazza
Strage dell'Immacolata. «Vivo per miracolo», l'amico sopravvissuto racconta chi erano le vittime: i fidanzati Giulia e Altin e il calciatore Egli

PORTOGRUARO - «Sono salvo solo perché mi sono addormentato».  A parlare è un altro ventenne di Portogruaro, amico di Giulia, Egli e Altin, scampato alla morte solo perché non si è presentato all’appuntamento. Lo ha ribadito lui stesso ai carabinieri di Portogruaro che ieri lo hanno ascoltato nell’ambito delle indagini volte a ricostruire la dinamica dell’incidente e la serata conclusasi in tragedia.

L’APPUNTAMENTO

«Avevamo appuntamento a Portogruaro per passare qualche ora in allegria - ha spiegato il ragazzo - Altin sarebbe venuto a prendermi con la sua BMW. Lo faceva spesso, era lui stesso infatti a offrirsi per accompagnarci nei vari posti. Del resto gli piacevano molto le auto, soprattutto gli piaceva guidare. Non a caso passava frequentemente a prendere me o altri amici. Ieri notte avrei dovuto essere anch’io in macchina insieme a loro, ma ho preso sonno e non sono più uscito». Dopo il ritrovamento dei tre corpi le voci insistenti di un’altra persona a bordo hanno convinto i soccorritori a continuare le ricerche. Per questo il nucleo sommozzatori dei pompieri, insieme ai colleghi di Portogruaro, hanno continuato a lavorare fino al pomeriggio ispezionando ogni tratto del fiume Reghena. Per fare piena chiarezza i carabinieri hanno rintracciato l’amico che avrebbe dovuto passare la serata assieme a Giulia, Egli e Altin. È stato lui stesso a confermare che non avevano appuntamento con altri.

LA TRAGEDIA

«Ho scoperto della morte dei miei amici solo al mattino - ha ribadito il giovane agli investigatori - e di essere scampato di fatto alla morte». Altin Hoti, di origine kossovara, era residente a Concordia Sagittaria: aveva 22 anni è una passione per le auto. Per questo si era iscritto all’istituto professionale D’Alessi di Portogruaro, salvo poi ritirarsi. L’anno successivo si era iscritto al liceo Belli”, ma dopo la bocciatura aveva deciso di interrompere gli studi. Al Belli aveva conosciuto Giulia Di Tillio, cugina di un suo compagno di classe. «Ricordo che Altin era sempre allegro - spiega unex compagna di classe - quell’anno passato assieme in prima superiore è stato indimenticabile. Era appassionato di automobili e di motori in generale, interessi che probabilmente lo distoglievano dallo studio tanto che poi fu bocciato. Conobbi quell’anno anche Giulia, cugina di un nostro compagno di classe, che gliela presentò. Dopo qualche tempo si sono fidanzati».

LA RAGAZZA

Giulia Di Tillio, 21 anni, viveva in via Pellegrini con la mamma, Dorotea De Guilmi, insegnante di Educazione fisica alla media Pascoli di Portogruaro, in via Pellegrini. La ragazza, studentessa universitaria di Economia aziendale, lascia anche papà Vittorio, che vive a Lugugnana, molto conosciuto per aver lavorato in Comune a Portogruaro come dirigente dell’Ufficio scuola e poi del Settore commercio, oltre che presiedente della casa di riposo di Caorle. «Giulia è sempre stata una ragazza solare - ricorda la sua ex insegnante di Educazione motoria alla scuola primaria Quattro Novembre di via Iberati - Ha sempre brillato con me anche per la sua passione per la danza. Sono choccata davanti alla morte di questa splendida allieva».

IL PIU' GIOVANE

Il più giovane delle vittime era Egli Gjeci, di Portogruaro. Originario di Kavaje, in Albania, aveva vent’anni e la vita davanti. Era appassionato di calcio e tifava da sempre per il Milan, tanto da pubblicare nei suoi social le foto dei suoi idoli, di ieri e i oggi, da Gullit alla squadra attuale. Amico di Altin, l’altra sera aveva deciso di uscire con lui e Giulia. Avevano passato la serata all’Arhena bowling di via Villastorta a Portogruaro. Da qui poi si erano spostati con la BMW verso Concordia. Un ultimo giro in alcuni bar e poi la decisione di rientrare a casa. Sulla via del ritorno si è consumata la tragedia. All’alba i carabinieri hanno suonato a casa Gjeci, in via Emilia, per avvisare la famiglia della disgrazia. In mattinata Dorotea De Guilmi, mamma di Giulia, ha trovato la forza di arrivare sul luogo dell’incidente lanciando un urlo straziante, che ha squarciato il cuore di tutti. 

Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 08:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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