Monte Lussari, bici vietate sulle salite del Giro d'Italia. Cosa dice l'ordinanza

Il Fondo Edifici di Culto proprietario di terreni e santuario blocca i ciclisti. La strada costata tre milioni potrà essere percorsa solo “a titolo oneroso”

Giovedì 1 Giugno 2023 di Tiziano Gualtieri
Il Giro d'Italia sul Monte Lussari

BELLUNO - La doccia fredda è arrivata a metà pomeriggio di ieri: la strada del Lussari, entrata nelle case di moltissimi appassionati di ciclismo e trasmessa in oltre duecento Paesi, è stata chiusa al traffico. Biciclette comprese. Si infrange dunque, almeno per ora, il sogno dei tanti amanti delle due ruote a pedali che già immaginavano di provare quelle irte salite, quel “muro” capace di decidere la 106ma edizione del Giro d’Italia ribaltando la classifica finale. Se fino a martedì il divieto di percorrere, anche a piedi, il tracciato era stato determinato dall’esigenza di permettere il via vai dei mezzi necessari per riportare a valle tutto il materiale servito all’allestimento della tappa, da ieri la chiusura è ufficiale in seguito a una specifica ordinanza. Il percorso, una strada classificata come forestale, insiste, infatti, in gran parte su terreni del Fondo Edifici di Culto che è amministrato dal Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi e proprio ieri il Tenente Colonnello Cristiano Manni, comandante del locale Raggruppamento dei Carabinieri, ha trasmesso l’ordinanza di chiusura.

L'ordinanza di chiusura

Già durante la sistemazione di quegli otto chilometri circa costati circa tre milioni di euro, le associazioni ambientaliste avevano gridato allo scandalo paventando una possibile “invasione” di mezzi. Una polemica che si era trascinata fino al giorno della tappa, ma che l’ordinanza - come precisato fin da subito - ha spento impedendo l’accesso a tutti i mezzi di trasporto a motore. C’è però un “ma”: la disposizione in vigore da ieri è andata oltre. “Vista la particolare pericolosità”, si legge nel provvedimento, il divieto è esteso a “cicli, ciclomotori e motocicli”.

Esenti dal divieto con consegna delle chiavi sono le “autorità locali e le forze armate per le attività d’istituto”, così come sono autorizzati “all’ingresso e all’uso dei tratti di strada ricadenti nel patrimonio FEC, nei limiti del diritto di privato godimento o dei servizi d’istituto a tutti gli altri proprietari del sedime stradale e ai fondi latistanti”. Prevista la possibilità di ottenere una “autorizzazione anche temporanea, eventualmente a titolo oneroso e il rimborso delle spese amministrative, a chi ne faccia richiesta motivata, dietro liberatoria per le responsabilità a danni per cose e persone”.

Il percorso

Gli emuli di Primoz Roglic, dunque, non potranno imitare le gesta del ciclista sloveno che aveva infiammato gli oltre cinquemila appassionati che erano saliti sul Monte Lussari sia utilizzando la telecabina sia inerpicandosi a piedi lungo i sentieri. Che il problema sicurezza non fosse una novità lo conferma anche il sindaco di Tarvisio Renzo Zanette: «Sicuramente c’è un problema di pericolosità legata alla discesa». Lungo il percorso, infatti, non ci sono protezioni, cosa che potrebbe rendere insidiosi alcuni tratti. A rendere le cose più “difficili” il fatto che si tratti di una strada forestale: «E quindi è il proprietario che decide. Se la strada fosse iscritta al Demanio stradale comunale, allora si potrebbe fare un’ordinanza come da codice della strada e credo che alla fine andrà così. A quel punto valuteremo come aprirla e con quali prescrizioni». Il desiderio di Zanette è che tutto possa risolversi al più presto: «Ovviamente la speranza è quella di permettere ai ciclisti di accedere al Lussari. Bisognerà però vedere le modalità al fine di garantire la sicurezza di chi la utilizzerà». Possibilista è anche il sindaco di Malborghetto - Valbruna, Boris Preschern: «Ritengo che Regione e FEC troveranno adeguate soluzioni da condividere in sede prefettizia assieme ai due Comuni, i quali hanno già rappresentato la questione ancora prima del Giro d’Italia». 

Ultimo aggiornamento: 16:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci