Msc svela il progetto per Wartsila: produrre mille carri ferroviari all'anno

Entro giugno l’accordo di programma poi via al progetto. Tutti riassorbiti i 300 lavoratori

Mercoledì 20 Marzo 2024
Msc svela il progetto per Wartsila: produrre mille carri ferroviari all'anno

TRIESTE - Una produzione a regime di mille carri ferroviari all'anno, assorbimento di tutte le unità in esubero (circa 300) con previsione di ulteriori assunzioni. Un progetto che andrà realizzato nella cornice di un Accordo di programma, da chiudere entro il 30 giugno prossimo. Infine, esce di scena la Ansaldo Energia. È in sintesi, l'esito della riunione odierna al tavolo del Mimit convocato per la vertenza Wartsila.

Quando il via al progetto

Il progetto di Msc potrebbe essere operativo nell'arco di 36 mesi ed è fondato sulla previsione di uno sviluppo del traffico su ferro in Europa, che farà salire il fabbisogno di carri ferroviari a circa 10mila all'anno. Soddisfazione per il risultato della riunione odierna è stata espressa da Confindustria Alto Adriatico per bocca del vicepresidente, Massimiliano Ciarrocchi, presente al tavolo odierno al Mimit.

In particolare, Ciarrocchi ha sottolineato il fatto che il progetto di Msc rispetta «due principi fondamentali dell'accordo del 2022: il mantenimento della vocazione industriale del sito produttivo di Bagnoli della Val Rosandra e la piena occupazione dei lavoratori».

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Perché il progetto Msc-Wartsila può essere strategico

«Ci sembra che nelle corde del progetto Msc ci siano potenzialità» di «una produzione strategica, capace di inserirsi nel territorio per valorizzare la filiera preesistente» in quanto «la produzione di carri ferroviari del trasporto merci sarà di altissimo livello tecnologico, inserita nel contesto della transizione ecologica, nel piano europeo di riconversione della mobilità per renderla sostenibile. È il commento della Usb, affidata a Sasha Colautti dell'esecutivo nazionale, alla riunione odierna del tavolo ministeriale Wartsila. Per l'Usb «questo ruolo di Msc si può anche incardinare nella filiera esistente, guardare alla diramazione portuale presente di cui MSC è già proprietaria (Trieste Marine Terminal) e favorire uno sviluppo di attività portuali e retro portuali». Il sindacato di base sostiene di aver «posto con forza il tema del recupero anche dell'occupazione dell'indotto, colpito pesantemente dalla crisi Wartsila, anche ragionando sull'internalizzazione del settore logistico che Wartsila aveva precedentemente esternalizzato». Infine, Usb ha chiesto al Ministero di «non abbandonare la realizzazione dell'accordo di programma», uno «strumento che può offrire un perimetro importante ed indicare strumenti utili ad ulteriori insediamenti industriali (va segnalato che oggi Ansaldo esce di scena), senza dimenticare la necessità di vincolare la parte rimanente di Wartsila». 

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