Poliziotto arrestato per prostituzione. Beccato con 3mila euro nascosti nelle mutande: stava trasferendo i soldi in Sicilia

Giovedì 18 Aprile 2024 di Giuliano Pavan
Ivan D'Amore, il poliziotto 32enne di Preganziol è stato riarrestato: stava portando soldi in Sicilia

PREGANZIOL (TREVISO) - Beccato mentre cercava di portare soldi in Sicilia. Precisamente 3.050 euro che aveva nascosto nelle mutande. È il motivo per cui Ivan D’Amore, il poliziotto 32enne di origini messinesi ma residente a Preganziol, indagato per un giro di squillo a cui subaffittava quattro appartamenti, è tornato dietro le sbarre. Ad arrestarlo, venerdì scorso, gli agenti della questura di Treviso che già stavano indagando su di lui e sulla compagna, la 50enne colombiana Merceby Primera Morales, anche lei in carcere, per sfruttamento e favoreggiamento ella prostituzione. Secondo la Procura, infatti, quel denaro che D’Amore voleva mettere al sicuro in Sicilia si aggiunge alle prove a carico del poliziotto, accusato di aver tratto profitto dall’attività di prostituzione di 17 persone, tra lucciole e trans, da cui riceveva 400 euro a settimana.

LA STORIA

«Non ho mai sfruttato nessuno - aveva detto D’Amore al gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia - prendevo solo i soldi dell’affitto». Versione che gli aveva permesso di tornare libero con il solo obbligo di firma quotidiano. Prima di Pasqua aveva avanzato una richiesta agli inquirenti: poter portare i due figli a Messina a trovare i nonni per le festività. Il permesso gli era stato concesso, e così il 25 marzo scorso aveva preso un aereo da Treviso a Catania, e poi un’auto per raggiungere Messina. Non sapeva, però, di essere pedinato dalla polizia. Già, perché nell’organizzare il viaggio, ignorando che il suo cellulare fosse sotto intercettazione, aveva più volte parlato di soldi da portare in Sicilia. Ecco dunque che gli inquirenti avevano deciso di tenerlo d’occhio, dal momento dell’imbarco fino all’atterraggio e al successivo trasferimento. Fermato in provincia di Messina, la sua auto è stata perquisita ma l’esito è stato negativo. Allora è scattata la perquisizione personale, al termine della quale gli agenti hanno trovato i 3mila euro che D’Amore aveva nascosto nelle mutande.

Interrogato dal gip Carlo Colombo, il 32enne si è avvalso della facoltà di non rispondere: non ha spiegato né da dove provenissero quei soldi né il perché li stesse portando in Sicilia. La misura cautelare è stata dunque aggravata: il gip ha disposto l’arresto per il poliziotto.

L’INCHIESTA

D’Amore e la compagna, come detto, sono indagati per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Il blitz era scattato il 4 marzo scorso, mentre il 32enne stava riscuotendo il subaffitto in uno dei quattro appartamenti a luci rosse (due a Treviso, uno a Preganziol e uno a Martellago). Secondo gli inquirenti, i due avevano creato una fiorente attività illegale, andata avanti dal giugno del 2023 fino al momento dell’arresto. Squillo e trans venivano reclutate sia in rete che ai festini. Oltre alla locazione, D’Amore e la colombiana, secondo gli investigatori si occupavano anche del “servizio navetta”: andavano a prendere e riaccompagnavano le lucciole all’aeroporto o nelle stazioni ferroviarie. Per non destare sospetti, cambiavano vorticosamente gli inquilini, in modo da rendere difficile la ricostruzione dell’attività. Stando ai calcoli della Procura di Treviso, l’attività fruttava qualcosa come 70mila euro al mese. A incastrare la coppia erano stati prima una fonte confidenziale che ha dato il via alle indagini, poi le telecamere piazzate fuori dagli appartamenti a luci rosse per avere le prove dell’attività illecita, e infine le parole dei clienti beccati dopo gli appuntamenti.

Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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