Volley, il sogno di Isabelle Haak: «La stagione perfetta»

Martedì 30 Aprile 2024 di Francesco Maria Cernetti
Isabelle Haak

CONEGLIANO (TREVISO) - Semplicemente dominante. Basta una parola per definire Isabelle Haak, autrice di una finale scudetto da antologia, ma più nel complesso di una stagione clamorosa culminata nelle ultime quattro partite giocate dalla Prosecco Doc Imoco. Tre missioni su quattro sono state completate a pieni voti, adesso manca la ciliegina sulla torta con la Champions League, e l’obiettivo non può che essere riportare Conegliano sul tetto d’Europa, con la denominazione Antonio Carraro. Da una parte, le pantere reduci da un’epica finale chiusa al PalaWanny in gara-4, dall’altra una Milano che si è leccata le ferite dopo l’eliminazione in semifinale proprio contro Scandicci, che ha comunque permesso ad Egonu e compagne di preparare nel migliore dei modi le SuperFinals di Antalya del 5 maggio. Esatto, perché dopo il duello tra titani Haak-Antropova in campo nazionale, la Champions riproporrà quello tra Bella ed Egonu, per l’ennesimo spettacolo. «Ovviamente siamo molto felici del risultato - le parole della Regina del Nord - ma adesso ci aspetta un’altra partita per finire la stagione».

Una partita in cui portarsi quanto di buono visto contro Scandicci in una finale forse mai così intensa come quest’anno. Per Isabelle, una pioggia di punti da gara-1 a gara-4, con un high di 41 nella determinante gara-3 portata a casa dalle pantere in un Palaverde infuocato. In totale, 131 punti in quattro partite, tanto per gradire, validi per la MVP della serie, riconoscimento che fa seguito a due MVP del mese nella massima serie con i 13 stagionali su 48 partite disputate.

Una finale scudetto davvero combattuta, è stata gara-2 la chiave?

«Sapevamo che Scandicci era una grande squadra, cresciuta poi davvero molto nella seconda parte di stagione. Non è stato assolutamente facile e sì, forse la seconda partita ha rappresentato la svolta per noi, perché siamo andate ad un passo dallo 0-2. Dopo quella vittoria abbiamo ritrovato fiducia, consapevolezza nei nostri mezzi ed anche un pizzico di tranquillità».

In gara-3 invece ha fatto una partita incredibile chiusa con 41 punti, il record in maglia gialloblù, forse una di quelle che definiscono una carriera.

«Non lo so, onestamente non mi ero neanche accorta di averne segnati così tanti nel corso del match. Ma sono felice di aver aiutato la squadra per questa vittoria. In carriera invece se non sbaglio penso di averne segnati di più in una partita di Coppa di Turchia, ma dovrei controllare».

Nonostante un campionato di altissimo livello, forse come non mai, a vincere siete state ancora voi.

«E’ stata una stagione davvero lunga ed intensa, in cui ci siamo confrontate con grandi squadre e questo è molto stimolante, ci ha spinto a dare sempre di più tanto in allenamento quanto in partita per migliorare giorno dopo giorno».

Non è finita qui però, domenica arriva un altro appuntamento fondamentale: il più importante della stagione.

«Sì, da affrontare con la capacità di bilanciare la soddisfazione e la felicità per lo scudetto appena conquistato ma con assoluta concentrazione per questa finale di Champions League».

Che differenza c’è tra una serie ed una finale in gara unica per lei?

«Ovviamente una serie è più stancante dal punto di vista fisico, mentre in una gara secca bisogna essere consapevoli che è necessario dare il massimo. E’ una partita sola, non si possono commettere errori perché altrimenti si assottigliano le chances di vittoria, è stimolante dal punto di vista mentale».

Chi arriva meglio tra Prosecco Doc e Milano a questa finale?

«Beh è difficile dirlo, in questo periodo abbiamo giocato molto e con un livello di competitività molto alto, ma abbiamo l’energia positiva dello scudetto, mentre Milano ha avuto più possibilità di riposarsi, ma allo stesso tempo può avere perso il ritmo partita».

Per lei la Turchia porta ricordi positivi tra anni col VakifBank e le recenti esperienze con la Prosecco Doc, è arrivato il momento di aggiungerne un altro?

«Sarebbe bello, ma Milano è una grande squadra e non sarà assolutamente facile».

Il fatto che sia l’ultima partita in maglia Imoco di Robinson-Cook, De Kruijf, Plummer, Gennari e Squarcini può rappresentare uno stimolo in più?

«Sì, ma direi che in una partita così di motivazioni ce ne sono già abbastanza, vogliamo chiudere in bellezza».

Ad oggi che voto darebbe alla sua stagione?

«Non penso di essere la persona più adatta, però sono felice ed orgogliosa di quello che abbiamo raggiunto come squadra tutte insieme».

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