Malore fatale sulla pista da sci. Morto Fiorenzo Magnoler, ex rugbista della Tarvisium e impiegato di banca Cassamarca

Domenica 7 Aprile 2024 di Maria Elena Pattaro
Fiorenzo Magnoler, 69 anni (a destra), insieme al figlio Riccardo

TREVISO Doveva essere una giornata spensierata sulla neve delle Dolomiti. Invece si è trasformata in tragedia per il 69enne trevigiano Fiorenzo Magnoler. L’uomo, ex impiegato di banca in Cassamarca e storico rugbista della Tarvisium, ieri mattina (6 aprile) è stato stroncato da un malore mentre sciava nel comprensorio delle Tofane. Era arrivato a Cortina d’Ampezzo di buon mattino, insieme a un amico con cui condivideva la passione per lo sci. La neve era in buone condizioni, si stavano godendo la discesa. Fiorenzo davanti, l’amico dietro. A un certo punto però il 69enne ha rallentato fino a fermarsi e poi si è accasciato sugli sci.

L’altro ha assistito impotente alla scena: ha visto Magnoler accovacciarsi e un attimo dopo cadere sulla coltre bianca, esanime.

È stato proprio l’amico, ancora sconvolto, a dare l’allarme. I soccorsi sono stati tempestivi: la centrale del Suem 118 di Pieve di Cadore ha inviato l’elicottero. I sanitari hanno provato in tutti i modi a rianimare l’uomo, ma alla fine hanno dovuto arrendersi: il cuore del 69enne si era fermato per sempre. Sul posto anche una pattuglia del Soccorso piste del commissariato di Cortina che ha avuto il compito di verbalizzare la tragedia, raccogliendo le testimonianze ed accertandosi che non ci fossero stati, prima del malore fatale, urti con altri sciatori. La salma è stata poi trasportata a valle e trasferita in obitorio, dove la moglie Francesca ha riconosciuto il corpo.

La moglie doveva incontrarlo a cena

Francesca lo aspettava a cena la sera stessa, curiosa di farsi raccontare le “prodezze” da quel marito così sportivo ed energico. Invece alle 10 è arrivata la telefonata che l’ha fatta sprofondare nello sgomento. «Il suo amico mi ha detto che si era sentito male sciando - racconta la donna -. Anch’io ero in montagna, in un’altra località. Sono corsa subito lì. Ed è stato terribile, ancora non riesco a rendermene conto. Fiorenzo stava bene e aveva un fisico atletico». «È un colpo durissimo» aggiunge con le lacrime agli occhi il figlio Riccardo, che ha seguito le orme del papà, giocando per decenni nella Tarvisium -. Devo essere forte e rialzarmi, come mi ha insegnato lui».

Il figlio Riccardo: «Papà mi ha trasmesso l'amore per il rugby»

Magnoler, per tutti “Brombi” abitava insieme alla moglie in via San Lazzaro, in una villetta dietro la chiesa. Aveva lavorato in Cassamarca (oggi Unicredit), nella sede di piazza dei Signori. E fin da ragazzo aveva amato la palla ovale. Entrato nelle fila della Tarvisium nel 1973, con la squadra trevigiana aveva vinto anche un titolo italiano. Una passione, la sua, trasmessa anche al figlio Riccardo. «Mi ha seguito per 18 anni, senza perdersi mai una partita - racconta il giovane, commosso -. Diceva che il suo sogno più grande era giocare un giorno contro di me». «Beh, lo abbiamo realizzato e ne vado fiero» prosegue Riccardo mostrando con orgoglio la foto che li ritrae in panchina, uno accanto all’altro, sporchi di fango dopo un’amichevole tra “vecchi” e “giovani” disputata una vigilia di Natale di circa 15 anni fa. Il secondo grande amore era lo sci, a cui si era dedicato con più assiduità dopo la pensione. Era stato tesserato per oltre cinquant’anni anche dell’associazione canottieri. Umile, riservato, ma anche meticoloso e perfezionista. Su certe cose, poi, era un uomo all’antica: niente social. A lui piaceva telefonare agli amici e condividere con loro le cose che amava di più. Come aveva deciso di fare ieri. Quella sciata sulle Tofane, purtroppo, è stata l’ultima.

Ultimo aggiornamento: 19:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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