Da produttore di BigMama a direttore d'orchestra per Maninni. Ecco chi è il sanvitese Enrico Brun sul palco di Sanremo

Sul palco del teatro Ariston il giovane sanvitese. La prima volta al Festival? "Nel 2017 come arrangiatore"

Sabato 10 Febbraio 2024 di Giulia Soligon
Da produttore di BigMama a direttore d'orchestra per Maninni. Ecco chi è il sanvitese Enrico Brun sul palco di Sanremo

PORDENONE/UDINE «È molto bello poter dire a 38 anni che ci sono ancora delle prime volte». Racconta così Enrico Brun, compositore, pianista, polistrumentista, produttore, arrangiatore e ingegnere del suono, il suo esordio da direttore d’orchestra sul palco più ambito della canzone italiana. Il primo Festival l’ha fatto nel 2017 varcando le porte del teatro Ariston come arrangiatore. Ma a Sanremo 2024 suona tutt’altra musica. Quella di Alessio Maninni, l’artista che l’ha voluto al suo fianco. «Abbiamo intrapreso da un anno un percorso di produzione, mi ha chiesto di accompagnarlo anche sul palco e ho accettato molto volentieri».

Emozionato sì, ma concentrato di più. «Il mio approccio è focalizzato sull’artista, in questa situazione mi piace essere più distaccato dalle emozioni. Preferisco viverle in un secondo momento, ricordandomi quello che è successo».


LA CARRIERA
Di origini sanvitesi, «è lì che ho aperto il mio primo studio, dove ho cominciato ad approcciarmi al mondo della produzione», la sua carriera è decollata nel 2015, quando «ho iniziato a lavorare con Giusy Ferreri, partecipando alla sua tournée. Poi sono stato convocato come musicista di supporto alla decima edizione di XFactor», trampolino di lancio che coincide anche con la prima apparizione in video. A quel punto il trasferimento a Milano diventa l’occasione in più per stringere contatti nel settore. Nell’ottobre del 2016 inizia a lavorare nello studio di Eros Ramazzotti, fino ad assumere il ruolo attuale, «sono studio manager dell’RCA Recording Studio di Sony Music Italia a Milano, dove svolgo sia attività di gestione dello studio che di produttore musicale». Tra le collaborazioni, Maneskin, Thasup e i Pinguini Tattici Nucleari. Quest’anno al Festival di Sanremo è arrivato con quattro artisti. «Del brano di BigMama sono sia autore che produttore. Ho collaborato anche con il Volo e con la squadra artistica di Alessandra Amoroso, co-arrangiando i brani per la serata delle cover».


I TALENTI
Non solo in questa edizione di Sanremo, ma anche in altre competizioni musicali, il Friuli Venezia Giulia ha dimostrato di essere culla di nuovi artisti. «Secondo me dobbiamo esser molto grati a Elisa. Aver potuto avviare la mia carriera ed essere riuscito a lavorare con la “Serie A” del panorama musicale, non so se si sarebbe concretizzato senza conoscere molte persone che lavorano con lei, in primis Christian Rigano e Andrea Rigonat, suo marito, con i quali, quando lavoravo in Friuli avevo stretto rapporti, perché immaginavo di avere tanto da imparare da loro ed è stato così. Abbiamo la fortuna di avere un grande esempio in casa e quando si ha punti di riferimento vicini è più facile capire come realizzare quello che si vuole fare».

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LA FINALE
Manca sempre meno alla finale della 74esima edizione del Festival, dall’esito quanto mai incerto. «C’è una bella competizione perché ci sono tanti brani forti che visti dal palco con le relative performance hanno ancora più potenza. Se l’anno scorso il podio poteva essere di facile previsione, quest’anno è nettamente più difficile». Sul futuro della musica, Brun ha le idee chiare. I nuovi spunti e gli stimoli potrebbero arrivare da un continente non troppo lontano. «Secondo me la musica afrobeat sarà uno dei possibili scenari della musica internazionale e italiana dei prossimi anni. Bisogna stare attenti sempre su quello che succede fuori. In Italia potrebbe esserci un riverbero di queste sonorità, che all’estero stanno già diventando un nuovo riferimento».

Ultimo aggiornamento: 17:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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