Sacile. «Cancelliamo l'inno ad Allah». Il caso della scritta a S. Odorico va a Roma

Domenica 8 Ottobre 2023 di Lorenzo Russo
«Cancelliamo l'inno ad Allah». Il caso della scritta a S. Odorico va a Roma

SACILE (PORDENONE) - La scritta inneggiante ad Allah sarà cancellata dalla parrocchia e dalla Diocesi.

Intanto l'atto vandalico di San Odorico, dove sulla facciata del campanile è comparsa una scritta in arabo che recita «non avrai altro Dio al di fuori di Allah» ha attirato l'attenzione anche da parte della politica nazionale: «Auspico che le forze dell'ordine facciano chiarezza sui responsabili dell'imbrattamento del campanile di Sacile, in modo che ogni ombra sia spazzata sull'origine di questo atto vandalico per cui esprimo solidarietà a don Boris Bandiera. La religione deve essere ponte tra le persone e le culture, e non va usata male neanche per una sciocca bravata, completamente fuori luogo nel contesto della comunità sacilese. In questo caso poi il momento non poteva essere scelto con peggiore tempismo, visto quanto sta accadendo nel Vicino Oriente. Confidiamo nel buon senso e nella buona volontà di tutti». Questa la dichiarazione della senatrice Rojc (Pd).

L'OPERAZIONE
Nel mentre, la curia della diocesi di Concordia-Pordenone ha deciso che nei prossimi giorni il graffito verrà cancellato. Una decisione presa insieme al parroco della parrocchia di San Odorico, don Boris Bandiera, che è convinto che l'entità del fatto non sia così grave, ma che si tratti di una ragazzata di qualcuno che nella notte non ha avuto altro da fare. Intanto il parroco ha presentato querela contro ignoti per deturpamento e imbrattamento di cose altrui. I carabinieri di Sacile con la polizia locale lavorano in sinergia per scoprire chi sia il colpevole di questo gesto.


IL SINDACO
«Contavamo sul contributo della fototrappola istallata dal parroco dopo i ripetuti atti vandalici degli scorsi mesi, ma purtroppo questa non ha ripreso nulla». Le speranze erano tutte riposte su di essa proprio perché nella zona dov'è avvenuto l'imbrattamento non vi è la copertura da parte di dispositivi di videosorveglianza e di conseguenza amministrazione comunale, carabinieri, polizia locale, parrocchiani e parroci speravano che questo piccolo supporto avesse colto sul fatto il graffitaro. Ora per le indagini manca sicuramente un grosso punto di appoggio che avrebbe potuto creare nuovi e veloci sviluppi alla vicenda, ma ciò non ferma le forze dell'ordine: «Le indagini continuano», dichiara il sindaco Spagnol, che insieme alla sua giunta ora studia un piano per garantire sicurezza in una zona che in meno di un anno ha subito diversi atti vandalici degni di nota: «Sicuramente in questa zona verranno attivati impianti di videosorveglianza di nuova generazione, istalleremo videocamere che offrono un'ottima nitidezza delle immagini che daranno un grosso contributo al lavoro delle forze dell'ordine. Insieme a queste verranno inseriti anche i lettori di targhe, già presenti in altri territori del comune sacilese. Insieme all'installazione di questi dispositivi riprenderanno gli incontri formativi attuati dalle forze dell'ordine sul tema della prevenzione e comportamento nel caso di furti o atti vandalici - e per quanto riguarda il graffito comparso nel campanile, il sindaco dichiara - il parroco conosce il tessuto sociale della sua parrocchia, conosce i suoi parrocchiani. Se lui dichiara che questo sia una bravata di qualcuno, ci fidiamo». Proprio nella giornata di ieri il sindaco aveva manifestato la sua preoccupazione per il significato simbolico che quella scritta ha assunto proprio perché fatta in un campanile, ma sono arrivate le rassicurazioni del parroco, che fin dal primo momento ha dichiarato così: «non ho mai ricevuto minacce o presupposti che mi facessero pensare a qualche atto intimidatorio. Siamo in ottimi rapporti con la comunità islamica».

Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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