Nuovo ospedale, lavori in linea con il cronoprogramma. Per fine anno una parte sarà operativa

In ritardo, invece, la viabilità: mancano diverse opere per evitare intasamenti e rallentamenti. Da sistemare l'accesso su vial Rotto

Giovedì 14 Marzo 2024 di Loris Del Frate
Nuovo ospedale, lavori in linea con il cronoprogramma. Per fine anno una parte sarà operativa

PORDENONE/UDINE - Si vede la luce in fondo al tunnel. Il cantiere del nuovo ospedale di Pordenone è forse una delle cose che funzionano meglio sul fronte della sanità in regione. Persino la pandemia di Covid non è riuscito a mettere in difficoltà i lavori. Certo, ci sono stati alcuni ritardi, alcune perizie di variante, ma complessivamente ben poca cosa rispetto a quello che si vede e si sente in giro.

Anche in Friuli Venezia Giulia. Ora si avvicina a grandi passi una delle date più importanti che è quella relativa alla fine dell’anno quando, almeno una parte del Santa Maria degli Angeli, sarà operativo. Non tutto, ovviamente, perché resteranno ancora diversi passaggi da portare avanti, ma inizierà a lavorare parallelamente alla vecchia struttura che man mano passerà tutti i servizi.


COSA PARTE
Il primo dato decisamente positivo è legato al fatto che stanno proseguendo velocemente i lavori per la sistemazione di uno dei settori più delicati dell’ospedale, le sale operatorie e la terapia intensiva. «Da quando sono iniziati i lavori per l’installazione di questi importanti servizi - spiega il direttore generale, Giuseppe Tonutti - sono stati fatti decisamente diversi passi avanti e devo dire che siamo in linea con i tempi che ci eravamo dati. L’obiettivo che riteniamo di centrare è di aprire parte del nuovo osped


CRONOPROGRAMMA
C’è già una sorta di strada da seguire per iniziare ad allestire i nuovi reparti all’interno, ma ci sono ancora ampie zone in cui ci sono lavori da sistemare, intonaci da fare e completare anche gli impianti. Tutti lavori che sono in corso che dovrebbero essere terminati, almeno per la fine della primavera. Poi inizieranno i traslochi. A questo proposito c’è da dire che stanno arrivando le nuove apparecchiature che erano state prenotate ed acquistate. Per adesso vengono stivate sino a quanto l’area in cui saranno piazzate non sarà completata. 


LA RIUNIONE
«La settimana prossima - spiega il direttore Tonutti - avremo un incontro importante perché tracceremo la rotta più precisa sia per quanto riguarda i tempi di ingresso che quelli per il trasferimento di apparecchiature, reparti e servizi. Resta il fatto che i lavori proseguono veloci e questo fa ben sperare sui tempi che - in ogni caso - sino ad ora sono stati quasi completamente rispettati. Come ho detto - conclude il direttore generale - l’obiettivo è di avere almeno qualche pezzo operativo già per la fine dell’anno».


VIABILITÀ
Proseguono spediti anche i lavori per cercare di offrire al sito una viabilità più decente rispetto a quella di ora, anche perché l’ingresso non più su via Montereale, quando sarà operativa la nuova struttura, ma su vial Rotto necessità di una serie di appoggi per sveltire il traffico a cominciare dalla bretellina che dovrà portare le auto fuori dalla rotonda di via Montereale per non gravare ulteriormente una rotatoria che ha già i suoi problemi. Da sistemare anche le strade che portano al nuovo ospedale e ultimo, ma non certo per importanza, la realizzazione di un nuovo parcheggio per sgravare l’area dalla mole di soste che anche adesso avvengono ovunque ci sia un posto libero, anche dove non si può. Il Comune che ha in mano la progettazione e la realizzazione delle opere accessorie conta di terminare il grosso prima della fine dell’anno, in modo da essere in sintonia temporale con l’accesso e l’avvio del nuovo ospedale. Alcune cose sono sicuramente all’interno dei tempi stabiliti, altre, invece, sono decisamente in ritardo. 

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LA REPLICA
Nei giorni scorsi il direttore generale Giuseppe Tonutti è stato intervistato da un inviato della trasmissione “Fuori dal coro” condotta da Mario Giordano. Il tema erano le liste d’attesa. «Devo dire - attacca il direttore dell’Asfo - che per quanto mi riguarda ero intenzionato a fare un esposto all’Ordine dei giornalisti, perché quello non è modo di affrontare una questione seria come quella. Ho fatto una intervista di oltre 30 minuti, spiegando nei dettagli tutte le contestazioni che erano state fatte. Il risultato? Un taglio totale e due, forse tre minuti presi dove faceva comodo a loro. Non è giornalismo».

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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