Emergenza senza fine, 196 comuni senza guardia medica: un solo candidato

Venerdì 23 Febbraio 2024 di Camilla De Mori
Guardie mediche introvabili

UDINE-PORDENONE Una ventina di camici bianchi inseriti in graduatoria, in "corsa" per 149 sedi vacanti da dottore di famiglia, addirittura un solo candidato per poco meno di duecento (196) zone scoperte per il servizio di guardia medica, ossia per l'assistenza primaria ad attività oraria, come si chiama oggi. A tirare le somme è il presidente di Snami Fvg Stefano Vignando, dopo la pubblicazione sul Bollettino regionale dell'elenco dei professionisti che hanno presentato domanda nei tempi utili, per candidarsi a coprire una delle tantissime sedi scoperte. I camici bianchi sono "merce" sempre più rara.

IL SINDACATO
Vignando rammenta, infatti, che il 20 dicembre 2023 c'era stata la pubblicazione straordinaria dell'elenco delle cosiddette "zone carenti" (cioè le sedi rimaste orfane di medico) della regione, che aveva individuato «149 incarichi vacanti di assistenza primaria a ciclo di scelta (i medici di base ndr) e 196 per l'attività oraria (le ex guardie mediche ndr)». «Adesso sul Bur è stato pubblicato l'elenco dei medici che hanno scelto una o più zone carenti, rispondendo a quel bando. Si tratta di circa una ventina su 149 carenze per il ciclo di scelta e di una soltanto su 196 per l'attività oraria. Si tratta ovviamente di incarichi a tempo indeterminato».

Vignando teme che con l'applicazione del nuovo accordo nazionale 2024 «andrà ancora peggio».

LE DOMANDE
Secondo i decreti di recente pubblicazione, alla direzione centrale Salute, per gli incarichi vacanti da dottore di famiglia, sono arrivate 5 domande di medici inseriti nella graduatoria regionale valevole per il 2023, due istanze di camici bianchi con diploma di formazione specifica in medicina generale acquisito dopo la scadenza della presentazione della domanda di inserimento in tale elenco e 18 di professionisti iscritti al corso Ceformed. Ma 4 domande sono state escluse per carenza di requisiti. I nomi degli interessati a coprire le zone carente sono stati ordinati in tre distinte graduatorie per priorità di interpello. Invece, per l'assistenza primaria ad attività oraria (cioè quelle che una volta si chiamavano guardie mediche), entro il termine fissato dall'avviso hanno presentato domanda per l'assegnazione di una delle tante sedi vacanti due medici inseriti nella graduatoria regionale e due iscritti al corso di formazione specifica per la medicina generale, ma tre istanze non sono state accolte, sempre per carenza di requisiti. Alla fine, quindi, è stata predisposta un'unica graduatoria con solo un nome: quello di un dottore che ha iniziato il corso Ceformed nel 2022, che ha scelto l'Azienda sanitaria Friuli Occidentale per prestare il suo servizio.

I TIMORI
Per gli incarichi vacanti da dottore di famiglia «diversi colleghi hanno presentato più preferenze, ma alla fine copriranno una sola sede, quindi il rischio è che restino ancora scoperte oltre 120 zone della nostra regione», rammenta Vignando. Inoltre, va considerato che nel frattempo prosegue lo stillicidio delle uscite di scena. «Le zone carenti pubblicate sul Bur a settembre 2023 erano 132, che sono diventate a dicembre 149 anche se nel frattempo si sono inseriti una ventina di nuovi medici. Anche adesso c'è il rischio che, nonostante questi nuovi innesti, nel frattempo se ne vada via il doppio dei professionisti. Quindi aumenterà il numero di friulani senza medico di famiglia». Per invertire la rotta, «avevamo fatto le nostre proposte concrete, che non richiedevano nuovi esborsi. Si sarebbe trattato solo di utilizzare i fondi che erano già in cassa, utilizzando le quote capitarie non utilizzate per le zone carenti, per finanziare tutte le possibili soluzioni e favorire, per esempio, i medici di famiglia che vogliono assistere 300 pazienti in più. Ma siamo stati inascoltati».
 

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