In ospedale più di un'aggressione al giorno. Le più colpite sono le donne infermiere

Lo scorso anno sono stati 483 gli episodi denunciati finiti sotto la lente d’ingrandimento. Le vittime, secondo il sistema regionale, sono state 629

Giovedì 14 Marzo 2024 di Antonella Lanfrit
In ospedale più di un'aggressione al giorno. Le più colpite sono le donne infermiere

PORDENONE/UDINE - Sono stati ben 483 gli episodi di violenza commessi ai danni dei professionisti della sanità nel 2023 in Friuli Venezia Giulia e, complessivamente, hanno coinvolto 629 persone. Il che significa che ogni giorno si è dovuto registrare più di un episodio di violenza e che in più occasioni è stato coinvolto più di un sanitario. È la «immagine sconfortante», come l’ha definita l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, che ha materializzato ieri il report dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie - Relazione attività anno 2023.

I casi si sono verificati tutti nelle strutture pubbliche, poiché non ci sono stati episodi in quelli della sanità convenzionata.


LE BOTTE E GLI INSULTI
A peggiorare il quadro è la tipologia degli episodi: per 141 volte si è tratto di aggressioni fisiche e per 420 di aggressione verbale. Guardando al totale dei casi, per il 75% l’aggressione ha avuto per obiettivo un operatore sanitario donna. In numeri assoluti, le donne colpite sono state 445 su 629 coinvolti, mentre i maschi sono stati 144. L’Osservatorio ha fornito anche la concentrazione per età e da lì si evince che gli autori delle aggressioni hanno colpito più duro sugli operatori compresi nella fascia d’età 50-59 anni: afferiscono, infatti, a questa classe ben 202 operatori colpiti.


LA FOGA CONTRO I GIOVANI
Seguono quelli tra i 30 e 39 anni, con 141 casi in cui sono stati coinvolti negli episodi di violenza e la fascia 40-42 anni, con 132 episodi. Numeri più contenuti, ma comunque significativi, per i giovanissimi - 45 casi tra gli under 29 – e gli over 60, che si sono trovati in situazioni spiacevoli per 33 volte. Tre le figure professionali maggiormente prese di mira: gli infermieri, contro i quali si sono avuti 365 episodi di violenza, gli operatori socio-sanitari, cioè i cosiddetti Oss, contro i quali si sono contati 113 episodi di aggressione, e i chirurghi, che hanno dovuto fare i conti con ben 70 casi di aggressione. Otto volte a essere attaccate sono state le ostetriche e altrettante volte i fisioterapisti. In 6 casi, l’avversità si è manifestata nei confronti di uno psicologo in 4 casi verso gli assistenti sociali. Vi sono anche altre figure prese di mira, ma le situazioni difficili risultano limitate a tre o a un numero inferiore. In 4 casi gli utenti se la sono presa con i dipendenti non sanitari, cioè gli operatori addetti al front office.

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LE FASCE ORARIE
Ma, temporalmente, quando avvengono questi episodi di violenza? Nella maggior parte si concentrano durante i giorni feriali (424 episodi) rispetto ai giorni festivi, quando l’anno scorso gli scontri con i professionisti sanitari sono stati 57, praticamente più di uno a weekend. Riguardo, invece, alla distruzione lungo le ore della giornata, si può dire che il “ritmo” è sostenuto in tutte le 24 ore. Infatti, 211 episodi si sono avuti la mattina, 165 nel corso del pomeriggio ed esattamente cento durante le ore notturne. In ospedale gli episodi di violenza si sono avuti soprattutto nelle aree delle degenze (135 casi), seguite dal Pronto soccorso (71 episodi) e, praticamente alla pari, dal servizio psichiatrico di diagnosi e cura, dove le aggressioni sono state 70. L’ambulatorio è stato la scena dell’aggressione per 64 volte, mentre le aree comuni in 7 casi. Anche i sanitari che operano sul territorio sono, comunque, soggetti ad attacchi. In regione il numero maggiore - 53 casi – si è avuto nei servizi psichiatrici territoriali, cui si sono aggiunti 19 casi nei servizi per le dipendenze e 25 episodi negli ambulatori territoriali e altrettanti nelle Rsa/residenze protette. Al domicilio del paziente meno di tre episodi, così come nelle carceri. Quattro aggressioni nel servizio di emergenza-urgenza territoriale. Ad aggredire nella maggior parte dei casi sono gli utenti o pazienti (343) e in 128 episodi gli attori sono stati i parenti o caregiver. In dieci casi hanno agito estranei.

Ultimo aggiornamento: 17:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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