PALAZZO CHIGI

Def, via libera del cdm: Pil del 2024 fissato al +1%. Giorgetti: «Debito sale per effetto del superbonus»

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Martedì 9 Aprile 2024

Giorgetti: «Prevista disoccupazione in costante diminuzione»

«Continua ad andare bene anche l'occupazione, prevediamo un tasso di disoccupazione in costante diminuzione».

Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa sul Def al termine del Consiglio dei ministri.

Giorgetti: «Quadro internazionale complicato, stime al ribasso»

«Le nostre previsioni sono viste in ribasso rispetto alla Nafed per la crescita, passiamo a una previsione dell'1% in diminuzione dello 0,2% rispetto a quanto previsto l'anno scorso». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti illustrando il Def approvato in Consiglio dei ministri. Si tratta di «previsioni assai complicate da fare per un quadro di carattere internazionale e geopolitico complicato».

Giorgetti: «Def anche prima 20 settembre»

«Il termine per la presentazione del nuovo Def, il programma strutturale fiscale, è stabilito per il 20 settembre, ma è nostra volontà presentarlo anche prima, quando saranno disponibili tutti gli elementi, a partire dalla traiettoria tecnica» prevista per la «metà del mese giugno dalla Ue». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa dopo il cdm. «Questo Def tiene conto delle decisioni, della rivoluzione delle regole bilancio fiscali in sede europea. Mancano le disposizioni attuative, le istruzioni per costruzione il percorso», ha ricordato.

Giorgetti: «Debito sale per effetto del superbonus»

Il debito pubblico in risalita previsto dal Def «è pesantemente condizionato dai riflessi per cassa del superbonus nei prossimi anni» ma successivamente al 2026 «comincerebbe a scendere». Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa dopo il cdm.

Deficit tendenziale al 4,3% quest'anno, 3,7% nel 2025

Un indebitamento netto pari al 4,3% del Pil quest'anno, che si ridurrà al 3,7% nel 2025, al 3% nel 2026 e al 2,2% nel 2027. È quanto indicato nel quadro tendenziale del Def approvato dal consiglio dei ministri. Il dato del 2024 coincide con la stima programmatica della Nadef, ma si discosta lievemente dai numeri indicati per gli anni successivi: per il 2025 la Nadef fissava l'asticella del deficit al 3,6% e per il 2026 al 2,9%.

Def: debito sale ma resta sotto 140%, nel 2024 è al 137,8%

Debito al 137,8% quest'anno, per poi aumentare al 138,9% nel 2025 e al 139,8% nel 2026. Così, nel quadro tendenziale del Def visionato dall'ANSA, l'unico indicato nel Documento approvato dal cdm, il debito inverte la rotta rispetto al sentiero di discesa indicato nella Nadef, anche alla luce del dato del 2023 chiuso, in base ai dati Istat con un calo deciso, al 137,3% del Pil. Nel quadro programmatico indicato nella Nadef in autunno, il debito calava progressivamente dal 140,1% del 2024 al 139,9% del 2025, fino al 139,6% del 2026.

Via libera al Def: il Pil del 2024 è stato fissato al +1%

Il consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende, ha approvato il Documento di economia e finanza. Il Pil del 2024 è stato fissato al +1%. Nella Nadef il Pil programmatico per quest'anno era al +1,2%

«Il Def sarà molto più asciutto rispetto agli anni passati»

Il Documento di economia e finanza «sarà molto più asciutto rispetto ai documenti degli anni passati». Lo affermano fonti di governo mentre è in corso il Consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera al Def.

«Nel Def numeri realistici, pesa il superbonus»

Per quanto riguarda le previsioni sulla crescita economica nel Def il governo intende proseguire sul metodo adottato finora, fornendo numeri «il più possibile realistici, non gonfiati né troppo impostati alla prudenza», al netto tuttavia della congiuntura internazionale «volatile a causa dei conflitti in atto». Un metodo di lavoro, sottolineano fonti di governo «che ha dato e continua a dare risultati». Dal documento emergerà, inoltre, «il pesante impatto del superbonus» sui conti pubblici e sui dati macroeconomici di riferimento.

Palazzo Chigi: Def con impostazione diversa concordata con Ue

Il Documento di economia e finanza, «che il Governo approva oggi nei tempi previsti»; avrà quest'anno un'impostazione diversa perchè sono cambiate le regole di programmazione economica e di conseguenza sono previste nuove tempistiche». Lo spiegano fonti di Governo, rimarcando che le regole di governance in via di approvazione introducono un nuovo strumento di programmazione, il Piano fiscale-strutturale di medio termine, che a regime dovrà essere presentato alle autorità europee entro il 30 aprile (con una cadenza allineata alla durata della legislatura nazionale, che nel nostro ordinamento è fissata in cinque anni). «Per l'anno in corso sarà applicato un regime transitorio, che prevede la presentazione del Piano alla Commissione europea entro il 20 settembre. L'approvazione del Piano implica un processo che richiede il contributo di diverse istituzioni e un confronto costruttivo sia con il Parlamento sia con la Commissione europea che dovrà poi valutarlo. Queste nuove regole non sono ancora in vigore. Quindi, nella fase attuale in cui mancano ancora le indicazioni operative su come dovrà essere impostato il Piano, è stata concordata a livello europeo la possibilità di sospendere le vecchie procedure per evitare di svuotare l'atto politico di contenuto. Un processo lineare che si concluderà in tempo per la messa a punto della Legge di Bilancio per il 2025, senza nessun rischio - assicurano - di generare incertezze sui mercati. Sarà quindi nel Piano fiscale strutturale che il Governo fornirà tutti gli elementi utili alla costruzione della nuova manovra».

Ha preso il via il Consiglio dei ministri, chiamato a dare il via libera al Documento di economia e finanza.

All'ordine del giorno anche il disegno di legge per la ratifica dell'Accordo fra Italia e Albania sulla sicurezza sociale fatto a Roma il 6 febbraio scorso e l'esame preliminare un decreto legislativo con disposizioni per la razionalizzazione dell'imposta di registro, di quella sulle successioni e donazioni, su quella di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall'Iva. Sono previsti poi l'esame definitivo di un decreto del Presidente della Repubblica con modifiche del regolamento per l'esecuzione del Codice della navigazione, e l'esame preliminare di un altro decreto del Presidente della Repubblica sul regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del ministro dell'Agricoltura e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance.

Ultimo aggiornamento: 17:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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