Pizzo al Castello delle Cerimonie, indagato il fratello di Don Antonio (e zio di Donna Imma): «La camorra chiedeva 5mila euro»

Sabato Polese, 75 anni, è indagato per favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso

Martedì 16 Aprile 2024
Pizzo al Castello delle Cerimonie, indagato il fratello di Don Antonio (e zio di Donna Imma): «La camorra chiedeva 5mila euro»

C'è anche il grand hotel "La Sonrisa" di Sant'Antonio Abate, noto come "Il Castello delle cerimonie", tra gli esercizi commerciali presi di mira dal nuovo clan del rione Moscarella di Castellammare di Stabia, decapitato e dimezzato dalla polizia e dalla Dda di Napoli con undici misure cautelari.

Il blitz

Il nome dell'imponente struttura ricettiva, conosciuta dal pubblico televisivo per le nozze sfarzose e lo scorso febbraio confiscata in via definitiva, spicca nella lunga lista delle vittime del gruppo criminale: ai presunti affiliati, già finiti in altre indagini, per la prima volta viene contestata l'associazione mafiosa.

Accanto a questo reato ci sono, a vario titolo, anche lo spaccio di stupefacenti, l'ampia dotazione di armi e l'estorsione.

Il blitz ha decapitato il clan guidato dalla famiglia Onorato e dimezzato la sua compagine: undici le misure cautelari del gip di Napoli notificate anche a diversi componenti della famiglia Onorato, come l'aspirante boss Michele, che - telefonicamente - impartiva gli ordini dal carcere di Frosinone. In carcere anche due suoi figli, la moglie (che gestiva la cassa del clan) e i suoi luogotenenti.

Il pizzo al Castello delle cerimonie

Al "Castello delle cerimonie" il clan ha chiesto cinquemila euro e dalle indagini emerge il coinvolgimento di uno dei componenti della famiglia fondatrice, i Polese. Si tratta di Sabato o "Sabatino" Polese, 75 anni, fratello del defunto Antonio, patron della Sonrisa, diventato famoso nel 2014 quando è andato in onda per la prima volta il docu-reality show "Il boss delle cerimonie".

Secondo gli inquirenti Sabato Polese avrebbe incontrato in un bar di Sant'Antonio Abate una persona a cui avrebbe rivelato che la polizia era andata alla Sonrisa per acquisire le immagini dei sistemi di video sorveglianza. Il video immortala uno degli esattori mentre intascava il pizzo. Per questa vicenda a Sabato Polese viene contestato il favoreggiamento aggravato: in sostanza avrebbe informato il clan che c'era un'inchiesta in corso e al 75enne le forze dell'ordine hanno notificato un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le vittime del clan

Lunga la lista delle vittime del neo clan di Castellammare, che allungava i suoi tentacoli anche in altri comuni limitrofi, come, per esempio, la città mariana di Pompei. Oltre all'episodio della Sonrisa sono state scoperte altre estorsioni con richieste variabili tra 1.500 e ben 12mila euro (a un Bingo, richiesta sfumata), senza disdegnare anche bottiglie di champagne in omaggio. E quando qualcuno si mostrava reticente, le minacce diventavano pesanti. È il caso di un ristoratore, il quale aveva fatto notare ai suoi aguzzini che già pagava una quota al clan Cesarano, da una cui costola è nato il gruppo malavitoso del rione Moscarella. "Domani vengono a prendere i soldi", gli è stato risposto, "io non ti voglio uccidere, noi la gente la facciamo soffrire, non l'ammazziamo". L'episodio risale al luglio 2023. Il pizzo verrà pagato regolarmente, a fine settembre: 1.500 euro suddivisi in tre parti, una delle quali direttamente per la moglie di Michele Onorato.

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 10:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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