Ha sfidato la scaramanzia tipica dei pugili e di tanti sportivi e, pochi giorni prima di salire sul ring per tentare di conquistare il titolo dei pesi massimi leggeri, ha acquistato un anello da allegare alla proposta di matrimonio alla fidanzata. E così, subito dopo essere riuscito a strappare la cintura di campione all'avversario, Mattia Faraoni si è inginocchiato di fronte alla sua Alessia, con un pubblico speciale, formato dalle 2000 persone accorse per il match, nello stadio Angelo Sale, a Ladispoli.
I TITOLI GIA' VINTI
Non è il primo titolo, per Faraoni. Da dilettante, infatti, era già stato campione italiano nei pesi massimi (2014), aveva vinto il guanto d'oro, oltre ad essere stato campione universitario (2013); nel K1, è stato tre volte campione d'Italia, e ha vinto un bronzo agli Europei e uno ai mondiali. Un caso più unico che raro: sono pochi, infatti, gli sportivi che hanno raggiunto questi livelli sia nella boxe che nel kickboxing. «Avevo comprato l'anello per la proposta tempo fa svela Faraoni ma non ne avevo parlato a nessuno, neanche ai miei famigliari. L'ho detto solo al presentatore della serata, che in caso di vittoria, avrei fatto la proposta». Proposta che, ovviamente, è stata accettata da Alessia Ferrante, con la quale Faraoni ha una figlia di 8 mesi (Chloe), oltre all'amato Amstaff, Pathos. «Una serata così è stata davvero unica commenta l'organizzatore e manager di Faraoni, Davide Buccioni Duemila persone danno tantissime emozioni». «Sto già pensando ad una difesa volontaria del titolo», racconta Faraoni, che dopo il match ha posato per centinaia di selfie con i suoi supporter («ho impiegato un'ora a fare tutte le foto», racconta). Tra gli altri, a sostenerlo, oltre al collega youtuber Simone Workout, anche vari trapper, oltre a Gianni Bismark e Il Brasiliano.
SOGNANDO L'EUR
Per quanto riguarda gli altri match della serata, Marvin Callea ha battuto a sorpresa il romano Christopher Mondongo, mentre si è confermato il talento di Pietro Rossetti, che ha sconfitto ai punti Giorgi Ungiadze. «Ora cerchiamo una struttura a Roma, che possa ospitare un nuovo match di Faraoni spiega Buccioni Il Palaeur è grande, ma chissà...sarebbe un sogno».