Il caldo torrido si fa sentire anche a tavola e nel portafogli. Mentre lievitano gli acquisti di frutta e verdura, aumentano vertiginosi anche i prezzi, per via dei danni causati alle coltivazioni e alle infrastrutture rurali, stimati ben oltre i 250 milioni di euro dell'anno scorso, tanto che Coldiretti Lazio prevede un possibile raddoppio della cifra. L'allarme viene da un'analisi sull'andamento dell'inflazione a giugno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno secondo l'Istat ed effettuata dalla federazione regionale. Che avverte: «Stanno "bruciando" frutta e verdura nei campi, dall'uva ai meloni, dalle angurie alle albicocche, dai pomodori alle melanzane». Non solo: il caldo africano di questi giorni taglia la produzione di uova nei pollai, mentre le pecore sono costrette a migrare in altura per cercare pascoli verdi. In pericolo le colture nelle campagne, dove gli agricoltori sono costretti a ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare raccolti in sofferenza dagli ortaggi al mais, dalla soia al pomodoro, dato che con temperature superiori ai 35 gradi anche le piante sono a rischio colpi di calore e stress idrico, che compromettono la crescita della frutta sugli alberi, bruciano gli ortaggi e danneggiano i cereali. La produzione di grano registra un -10%, il raccolto di miele un -70%. Anche le mucche arrancano stressate e la produzione di latte si attesta su un -30%. I cali produttivi da "ustione" riguardano mais e foraggi (-45%), frutta (-15%), nel dettaglio -40% i cocomeri, -50% i meloni; i pomodori calano del 30%, come pure peperoni e melanzane (la verdura cala del 20/30%).
I COSTI
Di contro, la voglia di refrigerio e cibi freschi si fa sempre più forte: la frutta registra al consumo un aumento dell'8,3% e la verdura sale al 17,8%, con i prezzi che triplicano dal campo alla tavola.
«Il nostro settore - spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri - è quello più colpito dalle conseguenze dei cambiamenti climatici che i nostri agricoltori vivono quotidianamente, ma è anche quello più impegnato per contrastarli. Una sfida che richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall'agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm». Granieri ha soluzioni: «Coldiretti ha predisposto insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita, tra cui una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell'acqua dalla pioggia. Sarebbero realizzati con pietra locale e con le stesse terre di scavo con cui sono stati preparati, per raccogliere l'acqua piovana e usarla in caso di necessità».