Rischiano una denuncia e una multa per abuso edilizio. Ma i misteriosi volontari del verde al Nomentano sembrano non avere alcuna intenzione di fare un passo indietro. Dopotutto, non sono solo gli abitanti a elogiarli. Il II Municipio, pur ricordando che si tratta di un gesto irregolare, elogia «il loro senso civico». Da qualche tempo in via Imperia e via Forlì, alcuni degli alberi posizionati dall'assessorato all'Ambiente sui marciapiedi, hanno un aspetto diverso. «Più bello» secondo molti commercianti e abitanti della zona a pochi passi da piazza Bologna. Il Municipio tre anni fa ha piantato diversi alberi tra cui ligustri. Siamo tra i territori più verdi della Capitale che nel 2022, grazie al decentramento amministrativo, ha ricevuto dal Campidoglio altre 69 aree verdi (329.000 mq) che potrà gestire direttamente o grazie al lavoro di volontari pronti ad adottarle nonostante (lo prevede il regolamento) sia tutto a loro carico (gli strumenti per la cura dei giardini, nonché lo smaltimento delle ramaglie).
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Sei delle basi delle alberature di via Imperia e di via Forlì, tempo fa sono state oggetto di restyling, ma ad intervenire non è stato il Servizio giardini.
LA SOLUZIONE
Altri alberi della zona svettano da chiazze di terra allo stato brado. Situazione simile a tante altre zone di Roma, dove tra l'altro molti ceppi degli alberi tagliati, non sono stati rimossi e si sono trasformati in discariche. Succede, ad esempio, in via Carlo Alberto, nel I Municipio. «Si deve ricordare che il II Municipio ha 35mila alberi su strada e oltre 305 chilometri di marciapiede - dice Rino Fabiano, assessore all'Ambiente del II Municipio - chi ha fatto mettere le tazze ornamentali in via Imperia e via Forlì ha compiuto una irregolarità, si tratta di abuso edilizio. Apprezziamo comunque il senso civico dimostrato». Lo stesso che sta alimentando le decine di richieste di adozione delle aree verdi ereditate dal Comune, perché al di sotto dei 20mila metri quadri. «Sono davvero tantissimi i volontari che hanno presentato le domande - aggiunge - si tratta solo di avere un po' di pazienza, il vero problema è la carenza di personale negli uffici tecnici per procedere alla valutazione delle richieste». Quanto alle tazze installate da privati, Fabiano conclude: «Sempre meglio dei comportamenti scorretti di certi locali della zona della movida di piazza Bologna che hanno il coraggio di mettere tavolini e sedie praticamente accanto agli alberi o di chi usa le tazze degli alberi come discariche».laura.bogliolo@ilmessaggero.it