L’accordo viene raggiunto alle 19: gli agricoltori manifesteranno nella Capitale, in piazza San Giovanni, domani alle 10.
IL SIT-IN
A San Giovanni c’è il numero chiuso: domani saranno 1.500 e ci saranno dieci trattori. Sarà una manifestazione statica, il che vuol dire che nessun corteo partirà dalla Nomentana per raggiungere il punto concordato. I trattori saranno accompagnati dalle forze dell’ordine probabilmente all’alba e passeranno quasi certamente per le consolari interne alla città. Nessuna sfilata dunque né cortei lungo il Grande Raccordo Anulare.
L’ipotesi San Giovanni, poi ufficializzata, era stata paventata già nella mattinata di ieri. L’interlocuzione era proseguita per l’intera giornata fino all’accordo sul numero di trattori da portare in piazza. Per gli agricoltori, infatti, la presenza dei mezzi è dirimente ma per ragioni di ordine pubblico e tutela dell’altrui libertà di movimento non si poteva permettere lo spostamento di decine e decine di mezzi. Diversi agricoltori, capitanati dall’ex forcone Danilo Calvani, chiedevano il Circo Massimo che pur discusso non è stato poi preso in considerazione. Alcuni gruppi di agricoltori avevano annunciato una “sfilata” sul Grande Raccordo Anulare per la prossima settimana, si è trovata invece l’intesa su San Giovanni mentre resta da definire l’incontro con il governo. La premier Giorgia Meloni, ieri, da L’Aquila dove si trovava per la cerimonia di Firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il governo e la Regione Abruzzo, ha rimarcato (come fatto già da Tokyo) l’attenzione che l’esecutivo ha avuto nei riguardi degli agricoltori. Quello che il comparto reclama è poter «esporre pubblicamente le nostre ragioni - spiegava Andrea Papa, del gruppo Riscatto Agricolo - chiedere l’apertura di un tavolo tecnico permanente con il dicastero dell’Agricoltura e un incontro con il ministro». Già la scorsa settimana a Valmontone si erano radunati diversi agricoltori e ancora prima al casello autostradale di Orte. Piccoli sit-in e cortei si sono svolti sulla Formellese, altri ritrovi ci sono stati a Torri in Pietra mentre i trattori hanno raggiunto, fin dalla sera di lunedì scorso, le porte della Capitale dall’Abruzzo, Umbria e Toscana. Un centinaio sono stati gli agricoltori arrivati da Siena, altrettanti da Pisa, trenta da Teramo. Attualmente nel terreno sulla Nomentana ci sono oltre cento mezzi e centinaia di agricoltori che domani in 1.500 - tale il numero preavvisato - confluiranno a piazza San Giovanni. Resta invece ancora “aperto” il capitolo Sanremo.
IL FESTIVAL
Da quando il direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo, Amadeus, ha aperto le porte dell’Ariston alla protesta dei trattori, alla Rai sono arrivate decine (sembra quasi una cinquantina) di richieste di salire sul palco più prestigioso d’Italia. Una galassia di piccoli gruppi, che ha creato problemi a Viale Mazzini, sia per l’assenza di un interlocutore unico per la trattativa, sia per gli altrettanti annunci (tutti smentiti dalla Rai) dell’arrivo delle varie delegazioni a Sanremo. La quadra potrebbe essere trovata però entro stasera: la prefettura di Imperia, in contatto con gli agricoltori, sta infatti redigendo un comunicato che sarà poi sottoposto alla Rai. L’idea è quello di farlo leggere ad Amadeus (forse proprio stasera) durante il Festival, mentre per ora è esclusa l’eventualità di accogliere dei rappresentanti sul palco dell’Ariston.