Ancora guai per Fabrizio Corona: l'ex re dei paparazzi tornato libero lo scorso 23 settembre dopo avere finito di scontare il cumulo delle pene definitive, è stato condannato a 7 mesi per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Lo ha stabilito il giudice della decima sezione penale del Tribunale di Milano, ritenendolo colpevole dei reati commessi l'11 marzo del 2021, quando il Tribunale di Sorveglianza aveva deciso che l'ex agente fotografico doveva rientrare in carcere. Avuta la notizia, lui aveva protestato ferendosi alle braccia, urlando contro la polizia e spaccando un vetro dell'ambulanza che era arrivata sotto casa per portarlo in ospedale.
La Procura di Milano, ripercorrendo le varie fasi dell'episodio che erano anche state documentate in alcuni video, ha chiesto di condannare l'ex re dei paparazzi a un anno. Per la difesa, invece, doveva essere assolto da tutti i capi di imputazione. Secondo l'avvocato Ivano Chiesa, Corona in questi anni «ha subito un'autentica persecuzione» perché «ogni volta che starnutisce nasce un processo penale o arriva la polizia». In uno dei passaggi della sua arringa ha poi sottolineato che «lo Stato italiano ha avuto una particolare attenzione» nei suoi confronti, trattandolo «come un criminale» quando «è solo un uomo eccentrico». Fuori dall'aula dopo la lettura del dispositivo, il difensore ha comunicato che nonostante la sentenza sia «accettabile», farà ricorso in Appello perché «voglio che Fabrizio sia assolto da tutto».