VERONA - «Il 26 novembre 2019 ho provveduto ad informare, tra gli altri, la Direzione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona dell'esistenza di tre casi di infezione da Citrobacter koseri, riscontrati e seguiti nel Reparto di Terapia Intensiva Neonatale da me diretto».
Lo scrive, in una nota, Paolo Biban, direttore della Pediatria a Indirizzo critico dell'Azienda Ospedaliera di Verona, in merito allo scandalo del «batterio killer» che ha causato la morte di 4 neonati e lesioni cerebrali permanenti ad altri bambini.
«Tali casi - sottolinea invece Biban - intercorsi nei 12 mesi precedenti, a distanza di alcuni mesi uno dall'altro, erano da aggiungersi al caso della bambina N.F. (la prima vittima, ndr), osservato nel mese di aprile 2019. Ho prodotto, peraltro, i documenti di tale informativa nel corso dell'audizione davanti alla Commissione Disciplinare dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, avvenuta in data 20 settembre 2020, negli uffici della Direzione Generale», conclude.