Ieri sia Tommaso Verdini che Fabio Pileri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia. Come gli altri sei indagati dalla Procura di Roma per le ipotesi di corruzione aggravata e turbativa d'asta negli appalti Anas, hanno scelto la linea del silenzio i due soci nell'impresa di consulenza Inver, entrambi attualmente agli arresti domiciliari: «Abbiamo visto molte cose sulle quali avremmo da dire, ma in questa fase dobbiamo prima verificare l'entità dell'accusa», ha spiegato l'avvocato Alessandro De Federicis. Invece dalle carte dell'inchiesta condotta dai pm Gennaro Varone, Rosalia Affinito e Fabrizio Tucci, emerge come i lobbisti parlassero eccome fra l'estate del 2021 e la primavera del 2023, impegnati in manovre affaristiche e millanterie politiche, al punto da citare anche il governatore veneto Luca Zaia, oltre che il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, ambedue completamente estranei alla vicenda giudiziaria.
L'INFORMATIVA
Fra i risvolti nordestini dello scandalo, spiccano le (poche, per la verità) pagine dedicate alle nomine di Cav. La concessionaria del Passante di Mestre e dell'A4 Venezia-Padova è detenuta al 50% da Regione e Anas, le quali si ripartiscono anche le designazioni: all'istituzione spetta il presidente, mentre all'azienda compete l'amministratore delegato.
In realtà l'assetto societario non cambierà e il 18 novembre 2022 Anas nominerà la manager esterna Maria Rosaria Anna Campitelli (totalmente estranea all'inchiesta). Tuttavia in quel momento il lobbista ha bisogno di accreditarsi, secondo gli investigatori, che riassumono così il finale della conversazione: «Dice che lunedì va a cena con il presidente del Consiglio del Veneto e prova a far veicolare il curriculum. Verdini prosegue ritenendo che lunedì parlerà chiaro con Ciambetti».
IL VERBALE
Interpellato dal Gazzettino, il presidente dell'assemblea legislativa veneta conferma l'incontro: «Non ricordo dove fossimo, c'erano diverse persone, si è parlato anche di altro. Sulla nomina ho fatto subito presente che non era di competenza regionale. Il curriculum di Petruzzelli mi è stato consegnato in un'altra occasione, e non da Verdini, ma non ne ho fatto appunto nulla. Lobbisti quelli? Probabilmente sono persone che fanno consulenze per le imprese, ma mi sono sembrati dei tipi un po' ruspanti: a Bruxelles sono abituato a vedere figure molto più strutturate». Zaia è perentorio: «Questi soggetti? Mai sentiti, né visti, né conosciuti».
Peraltro il caso Cav non viene nemmeno menzionato nel verbale dell'interrogatorio a cui Petruzzelli viene sottoposto l'11 ottobre 2022 su sua richiesta, per puntualizzare «di non avere mai rivelato notizie coperte da segreto a terzi o aiutato terzi né di avere mai chiesto utilità a terzi». Sulla sua carriera l'ingegnere riporta anzi il contenuto della comunicazione resa al suo superiore nel giugno del 2022: «Avrei preferito tornare al mio vecchio incarico presso l'ufficio collaudi».
La mancata nomina resta comunque uno degli addentellati nordestini dell'inchiesta romana, così come il ruolo dell'indagato Luca Cedrone nella struttura operativa "Piano strategico per l'accessibilità a Cortina 2021", il lotto di Veneto e Friuli Venezia Giulia della gara per la sistemazione di viadotti e gallerie finita sotto la lente, i pagamenti del colosso vicentino Gemmo alla Inver, l'iscrizione sul registro degli indagati dell'ex parlamentare Vito Bonsignore per il tentativo di far promuovere dai lobbisti alcuni suoi progetti imprenditoriali tra cui quello della Orte-Mestre.