SAN DONÀ - «L'indifferenza dimostrata dal sindaco è peggio dello sciacallaggio». Parole dure come pietre quelle di un parente degli ospiti coinvolti nell'indagine della Rsa degli orrori, dopo le ultime dichiarazioni di Andrea Cereser, che aveva accusato di sciacallaggio chi aveva chiesto le sue dimissioni, dopo il consiglio comunale straordinario. «Non abito a San Donà precisa il familiare -, non conoscevo nessuno dell'opposizione, ma alcune delle domande poste dalla minoranza erano quello si aspettavamo i familiari.
Parenti furiosi
Tra queste la consigliera Francesca Pilla che ha chiesto se gli indagati fossero ancora stipendiati dalla struttura, è una domanda lecita che ci siamo fatti tutti noi».
Ma solo al consiglio comunale o anche in passato? «Un atteggiamento già visto in passato, perché non venivamo ascoltati». Ma segnalavate maltrattamenti? «Negli ultimi tre anni c'erano visite limitate: 15-20 minuti in salone due volte alla settimana o in videochiamata. Non ci hanno mai convocati alle riunioni dei parenti dopo l'avvio dell'indagine della Procura. Ci è stato risposto che l'incontro era per gli ospiti ancora nella struttura mentre il mio parente era stato trasferito. Ma la violenza l'ha subita».