Dalla Resistenza a Italia Nostra: addio a Vinicio Morini, partigiano-ambientalista

Lunedì 29 Aprile 2024 di Davide Tamiello
Vinicio Morini, partigiano e fondatore di Italia Nostra a Mirano
MESTRE - Se ne è andato un combattente vero. Prima come partigiano, poi come politico, infine come ambientalista. A piangere la scomparsa di Vinicio Morini ci sono due comunità: Mestre da parte, dove ha vissuto gli anni della giovinezza, Mirano dall’altra, dove è stato consigliere comunale e poi fondatore della sezione locale di Italia Nostra. Morini, 98 anni, se ne è andato l’altra notte.
Nato a Mirano nel novembre del 1925, si era trasferito a Mestre con la famiglia in via Col di Lana nel 1938. È qui che a 16 anni era iniziata la sua formazione politica antifascista: operaio a Porto Marghera, aveva preso parte ai primi moti di protesta. Nello stesso anno era entrato nella Resistenza. A 21 anni, nel 45, era stato catturato dalle Brigate Nere e portato nella casa del Fascio, dove era stato interrogato e ripetutamente torturato. Era stato poi liberato, assieme ad altri partigiani, per intervento del Cln, a seguito della liberazione della città. Capo partigiano, negli anni aveva preso parte anche ai processi ai fascisti. Negli anni ‘60, i giovani di sinistra avevano trovato nella sua libreria Moderna di piazza Ferretto, un punto di riferimento. Poi fu la volta di Mirano: per una decina d’anni, negli anni ‘70, fu capogruppo del Pci in Consiglio comunale. «Un uomo di una profonda cultura, oratore eccezionale - il ricordo dell’ex sindaco Gianni Fardin - un po’ alla volta si è allontanato dalla politica e si è avvicinato alle tematiche ambientali, fondando Italia Nostra. Un visionario: le sue analisi, le sue idee, le sue proposte degli anni ‘70, rilette oggi, sono estremamente attuali». 
La sua “creatura” è stata il bosco del Parauro. In una lettera del 1996, firmata insieme a Renzo Tonolo e indirizzata all’allora sindaco Renzo Milan, chiedeva al Comune di acquistare quell’area per realizzarne un bosco planiziale. Bosco che venne inaugurato, poi, una decina d’anni dopo, dall’amministrazione Fardin. 
Un guerriero gentiluomo, Morini: sempre elegante nei modi, con una grinta e una lucidità che l’hanno accompagnato fino all’ultimo respiro. Sposato per tutta la vita con Milena Rizzo, mancata qualche anno fa, lascia la figlia Maria Teresa. La data dei funerali verrà stabilita nei prossimi giorni.
Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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