Liliana Resinovich, la storia: chi era, la relazione con Claudio Sterpin e i punti oscuri. Cosa sappiamo

La donna, scomparsa il 14 dicembre 2021, è stata ritrovata senza vita il 5 gennaio successivo. Le ultime intercettazioni ambientali riaprono il caso

Giovedì 21 Marzo 2024
Liliana Resinovich, la storia: la relazione con Claudio Sterpin, le ipotesi e i punti oscuri. Cosa sappiamo

Quello di Liliana Resinovich è un mistero lungo più di due anni. Scomparsa il 14 dicembre 2021, è stata ritrovata senza vita il 5 gennaio successivo. L'idea di suicidio iniziale ha fatto poi spazio a nuove ipotesi, che hanno portato alla riesumazione del corpo da parte della Procura. La riesumazione è stata segnalata come «opportuna» dall'anatomopatologa Cristina Cattaneo, alla quale la Procura aveva dato l'incarico di redigere una perizia medico legale per fare chiarezza sul decesso della donna, che aveva 63 anni.

L'inchiesta

Dopo i primi accertamenti, la Procura di Trieste aveva chiesto l'archiviazione dell'inchiesta, ipotizzando che la donna si fosse tolta la vita. Quella tesi, però, non ha mai convinto il fratello di Liliana, Sergio Resinovich, che si è opposto alla decisione della Procura. Il giudice per le indagini preliminari gli ha dato ragione, disponendo nuovi accertamenti.

Tutti i dubbi da chiarire

I principali dubbi da chiarire: la testa di Liliana era infilata in due sacchetti di plastica - di quelli utilizzati per la conservazione degli alimenti - che erano stati chiusi intorno al collo, mentre il corpo era stato a sua volta infilato in due grossi sacchi neri per i rifiuti.

Poi ci sono i vuoti temporali e le dichiarazioni del fratello: «L'avevo incontrata qualche giorno prima della scomparsa, era serena, felice».

Liliana Resinovich era rimasta incinta dell'amico Claudio, un'intercettazione riapre il caso. Il marito al telefono: «L'ho portata ad abortire»

 

La storia

Ma cosa era successo? Il corpo di Liliana viene trovato il 5 gennaio 2022 in un boschetto di Trieste, all'interno dell'ex ospedale psichiatrico San Giovanni. Vicino al cadavere né farmaci e dell'autopsia non emerge né la presenza di droghe né di sostanze velenose. Ma sul corpo non si trovano neanche lesioni: l'unica possibilità sembra che il decesso sia stato causato da soffocamento. 

 

Dopo la scomparsa della donna dalla casa di via Verrocchio, a Trieste, la Procura fa accertamenti a lungo, senza iscrivere nessuno nel registro degli indagati. Sentiti diverse volte come persone informate sui fatti il marito della pensionata, Sebastiano Visintin, e l'amico di lei, Claudio Sterpin, con cui la donna aveva una relazione e che era stato il primo a presentare una denuncia in Questura, visto che Liliana non si era presentata a un appuntamento. Lo scorso febbraio, la richiesta di archiviazione. Il 3 giugno il gip Luigi Dainotti dispone di indagare per omicidio volontario e indica 25 punti da approfondire: dalla causa della morte alla data del decesso. Il medico legale che ha effettuato la prima autopsia ha concluso che la morte potrebbe essere avvenuta poco prima del ritrovamento del cadavere. Da chiarire, allora, cosa abbia fatto Liliana per due settimane.

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