Preganziol. Padre e figlio picchiati per un debito di 13mila euro: i due estorsori condannati a 10 anni

Lunedì 22 Aprile 2024 di Giuliano Pavan
Antonio Bacchin e Andrea Caenazzo sono stati condannati in tribunale a Treviso

PREGANZIOL (TREVISO) - Un debito non saldato si era tradotto prima in una spedizione punitiva, poi in un furto e infine in un’estorsione. Vittime padre e figlio residenti a Preganziol, titolari assieme a un altro figlio (e fratello) di uno studio odontotecnico di Roncade. Ieri mattina il giudice Umberto Donà, a distanza di quasi nove anni dai fatti contestati, ha condannato i due responsabili a una pena esemplare: 3 anni e 4 mesi di reclusione sono stati inflitti ad Antonio Bacchin, 52enne residente a Treviso, mentre 6 anni e 3 mesi sono stati inflitti ad Andrea Caenazzo, 53enne residente a Chirignago.

LE ACCUSE

I due, difesi rispettivamente dagli avvocati Guido Galletti e Damiano Zamuner, erano chiamati a rispondere di tre capi d’imputazione: estorsione, tentata estorsione e furto. Per il terzo il giudice ha disposto il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Per gli altri due il pubblico ministero, al termine dell’istruttoria, aveva ipotizzato la derubricazione dei reati di estorsione in esercizio arbitrario delle proprie ragioni: se fosse stata accolta anche le altre due imputazioni sarebbero risultate prescritte. Il giudice, però, ha mantenuto l’impianto accusatorio originale, arrivando a pronunciare la sentenza di condanna. I difensori, in attesa del deposito delle motivazioni, hanno già annunciato che presenteranno ricorso in appello.

LA VICENDA

La vicenda risale all'ottobre 2015. Come detto, all’origine della spedizione punitiva, secondo la Procura, c’era un debito di 13mila euro che i due iputati vantavano nei confronti dell’odontotecnico, 67 anni, e del figlio, all’epoca dei fatti 32enne e nel frattempo deceduto. Il 21 ottobre, stando all’accusa, Bacchin e Caenazzo avevano fatto salire il 33enne nella loro auto colpendolo con schiaffi e pugni alla nuca per ottenere la restituzione del denaro. Il giorno successivo si sono poi recati nello studio dentistico di Roncade prendendo diverso materiale di implantologia per un valore complessivo di circa 8mila euro. Non solo: Bacchin e Caenazzo avevano costretto padre e figlio a firmare un foglio in cui affermavano di aver consegnato volontariamente quel materiale a titolo di acconto per quel debito e che si impegnavano a saldare la parte restante in contanti fino ad arrivare alla cifra di 13.800 euro.

Ultimo aggiornamento: 18:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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