Ponzano Veneto. Cagnolina lanciata da un'auto in corsa in Cava Morganella, morta in clinica. L'autore «denunciato» su Instagram: «È stato mio padre»

Sabato 23 Marzo 2024 di Lucia Russo
Ponzano Veneto. Cagnolina lanciata da un'auto in corsa in Cava Morganella, morta in clinica. L'autore «denunciato» su Instagram: «È stato mio padre»

PONZANO VENETO (TREVISO) - «Quella che vedete è la vera ragione per cui il mio cane è morto. Volete il nome del colpevole? Mio padre». Con una serie di stories su Instagram è stata una giovane donna trevigiana a "denunciare" sui social suo papà attribuendogli la responsabilità della morte della sua cagnolina Piccola lanciata da un'auto in corsa a Ponzano Veneto nella cava Morganella. «Diffondete il suo nome - scrive la giovane - perchè una persona del genere merita l'ergastolo». L'uomo era già stato individuato e denunciato dai carabinieri grazie alla lettura del microchip che aveva l'animale.

Ponzano Veneto. Cagnolina lanciata da un'auto in corsa in Cava Morganella, morta in clinica. Identificato il proprietario grazie al microchip

La "denuncia" sui social della figlia: «Deve pagare»

Una stories su sfondo nero con scritta bianca a caratteri grandi pubblicata sul suo profilo privato accompagnata anche da altri frame dove si vede anche la cagnolina. «Odio fare tutte queste storie ma voglio che la gente sappia quello che sto affrontando ora che sono lontana da casa - si legge nelle stories di Istagram - Non accetto la morte di Piccola, nessuno si merita una morte del genere. Quello che chiedo è di diffondere il più possibile questa storia e che il colpevole paghi le conseguenze di aver fatto soffrire una creatura indifesa.

Non capisco come sia riuscito a fare una cosa del genere dopo quasi 18 anni passati con lei». 

La cagnolina lanciata dal finestrino

Il fatto è accaduto lo scorso 16 marzo. La cagnolina è stata lanciata dal finestrino di un'auto in corsa e poi lasciata lì, morente, sul ciglio della strada lungo il perimetro della Cava Morganella, lungo via Antiga Sud a Merlengo di Ponzano Veneto. Ad accorgersi della sua presenza era stato un passante che aveva udito i suoi lamenti provenire da un sacco e ha subito chiamato i soccorsi. Nella zona c'erano dei volontari dell'Enpa che hanno deciso di saltare la recinzione della cava e di portare la cagnolina in un ambulatorio medico che collabora con il Rifugio del Cane di Ponzano. Purtroppo però l'animale è morto a distanza di un giorno, troppo importanti le ferite riportate. 

La rabbia di Enpa

Attraverso i social si fanno sentire anche i volontari dell'Enpa Treviso. Un messaggio ricondiviso anche dalla figlia dell'uomo denunciato per il fatto: «Riposa in pace piccolina - scrivono dall'Enpa - La rabbia per un mondo ancora pieno di persone senza cuore. La tristezza di non aver potutto dare una seconda vita che potesse essere considerata tale. Il dolore di sapere che non è il primo caso e purtroppo non sarà l'ultimo».

Video

Zanoni: «Dobbiamo fare in modo che gesti così non accadano più»

Ad unirsi al cordoglio anche il consigliere regionale Andrea Zanoni: «Sono al fianco di questa ragazza coraggiosa, colpita da un doppio dolore, la morte di Piccola, la cagnolina che l’ha accompagnata per 18 anni, praticamente per una vita, e il fatto che a ucciderla in un modo veramente crudele è stato suo padre. Appena saputo del ritrovamento del piccolo animale, il 16 marzo scorso a Ponzano Veneto, ho voluto subito fare un post nei miei social per cercare di dare un contributo attivo all’individuazione del colpevole, azione che molti altri hanno fatto compresa l’Enpa. Ora la magistratura sa chi è il colpevole e tutti sanno che quella cagnolina molto in là con gli anni gettata dal finestrino di una macchina in corsa si chiamava Piccola. Un grazie a chi si è prodigato per soccorrere Piccola morente e soprattutto per aver denunciato il fatto. Grazie alla ragazza che con un atto di coraggio e giustizia ha denunciato il padre per questo atto brutale. E’ sicuramente un segnale di speranza in un futuro migliore con le nuove generazioni che danno lezioni di vita a chi invece dovrebbe dare l’esempio». E aggiunge: «Come rappresentanti delle istituzioni credo tuttavia che il nostro compito non si possa limitare a testimoniare la solidarietà. Dobbiamo lavorare per fare in modo che gesti simili non accadano più. A questo proposito va dato al più presto l’ok al progetto di legge regionale per la tutela degli Animali da affezione, di cui sono primo firmatario, fermo da tre anni in commissione e oggetto di un recente appello anche da parte dell’Enpa che a questo punto va assolutamente e senza indugio accolto».

Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 13:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci