2023, l'anno record per il turismo in Veneto: e tornano gli americani

Venerdì 22 Marzo 2024 di Alda Vanzan
Turisti a Padova

VENEZIA - I russi sono scomparsi, in compenso i tedeschi sono aumentati (+2,8%) e, soprattutto, sono tornati gli americani (+31.6%). Gli alberghi in genere, anche i cinque stelle, tirano meno, vanno invece alla grande i campeggi e gli alloggi privati, quelli che si trovano su portali come Airbnb. Lago e montagna sono mete che hanno registrato il più alto incremento percentuale tra tutte le destinazioni (si sfiora il +7), mentre città d’arte e terme segnano il passo. Ossia: gli arrivi sono aumentati, ma la gente si ferma meno notti. Tutto questo in confronto con il 2019, prima che scoppiasse la pandemia. Ma è il dato complessivo a colpire: 21,1 milioni di arrivi e 71,9 milioni di presenze turistiche registrati in Veneto nel 2023, una cifra che fa della regione la prima destinazione in Italia, con gli stranieri, tra l’altro, che rappresentano il 70% di ospiti. «I kleenex proprio non ci servono», ha scherzato il presidente della Regione, Luca Zaia. «Il nuovo anno dei record», ha detto l’assessore al Turismo, Federico Caner.

Perché l’aumento del 2023 non è solo rispetto al 2022 (stranieri +24,3% di arrivi, italia +7,4), ma addirittura anche rispetto al 2019 (stranieri +3,7 e italiani +5,3), prima che il virus paralizzasse il mondo e cancellasse le vacanze. «Dati strepitosi», ha detto infatti Zaia.


I COMPRENSORI
L’interesse dei turisti manifestato nel 2023 supera ovunque quello dell’anno precedente: mare (+9,2%), città d’arte (+0,8%), lago (+8,5%), montagna (+11,7%) e terme (+2,4%). Sul fronte delle presenze, cioè il numero di pernottamenti, la ripresa è più blanda per la riduzione della durata dei soggiorni. Infatti, la permanenza del turista nei luoghi di villeggiatura continua a scendere e questo accade in particolar modo per gli italiani, con la sostituzione delle vacanze lunghe di un tempo con brevi viaggi. Questo cambiamento di abitudini, tra l’altro, sta influendo anche sui costi sostenuti dai gestori, fatto che talvolta si riflette sui prezzi proposti a chi sceglie soggiorni brevi di una o due notti. Le località balneari e lacuali, molto frequentate dai turisti stranieri superano i record pre-covid del 2019 sia per numero di turisti che sul fronte dei pernottamenti, soprattutto grazie al ritorno e all’importante aumento di tedeschi e austriaci. Oggi gli stranieri spendono mediamente 107 euro al giorno al mare e 137 euro al lago, fermandosi in queste località 5-6 notti; gli italiani permangono in media 5 notti al mare e solamente 2-3 al lago. Anche nelle città d’arte la clientela è prevalentemente straniera, con gli americani in prima posizione, a cui seguono i tedeschi e quindi i francesi. La vacanza dura mediamente due notti, dato che solo in questa tipologia di destinazione risulta costante nel corso degli anni. La spesa del turista straniero è tra le più elevate e si aggira attorno a 167 euro giornalieri. In ogni tipologia di destinazione, nonostante i recenti incrementi, mancano all’appello molti turisti inglesi, oltre ad asiatici e russi a causa dei conflitti in corso.
I record del passato sono stati superati nel sistema turistico locale delle Dolomiti (+4,9%), Jesolo-Eraclea (+0,4%), Chioggia (+20%), Garda (+6,4%), Rovigo (+0,5%), Cavallino-Treporti (+8,8%), Caorle (+4,4%) e sull’Altopiano di Asiago, che ha registrato aumenti a due cifre. Tra chi, invece, non ha ancora raggiunto le cifre 2019 troviamo Belluno-Feltre-Alpago. Alle Terme euganee gli italiani sono tornati più numerosi di un tempo (+9,9%), ma permangono meno e, in questo caso, si fa notare ancora molto la mancanza di russi, cinesi e tedeschi. La provincia che è cresciuta di più rispetto al 2022 è Treviso (+24.9%), seguita da Belluno (+14,1) e Vicenza (+12,7%), Verona )+9,8). Rovigo (+8), Venezia (+7,7), Padova (+6,2).


LE TENDENZE
«Dobbiamo prepararci ad affrontare il problema dell'overtourism, lo vediamo a Venezia ma dobbiamo pensare anche ai siti a valenza ambientale e ai circuiti museali», ha detto Zaia, specificando - a proposito dell’imminente ticket d’accesso a Venezia - che «il tema della regolamentazione dei flussi compete al Comune e ho il massimo rispetto del lavoro del sindaco Brugnaro». L’aumento della tassa aeroportuale - ha detto Caner - ha inciso poco o nulla sui dati turistici, «ma il rischio è che le compagnie spostino i voli».
 

Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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