Pordenone, pranzi di Natale tra cucine chiuse e prenotazioni da tutto esaurito

Venerdì 23 Dicembre 2022 di Mauro Rossato
Un ristorante a Pordenone
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PORDENONE - Un vero e proprio boom, tanto da superare le più rosee aspettative. È quello della ristorazione che, almeno sulle sponde del Noncello, ha vissuto un dicembre d’oro e che attende le feste con l’animo di chi sa già che sarà un successo. «Sono 33 anni che faccio questo mestiere – racconta Pier Dal Mas dello stellato “La Primula” di San Quirino – e sinceramente un Natale così non me lo ricordo. Abbiamo completato le prenotazioni più di un mese e mezzo fa e comunque c’è una continua richiesta di posto che, ovviamente, non possiamo esaudire». Sono lontani i tempi di incertezza, le prenotazioni sotto data per non incorrere in positività dell’ultimo momento. Un po’ ovunque si respira un rinnovato ottimismo. «Vale sia per Natale che per Capodanno – continua Dal Mas – con persone che hanno anche prenotato al buio senza conoscere menù o prezzi». 


LE ECCEZIONI


Tutto questo nonostante ci siano anche stati rincari nei prezzi oppure scarsità di personale.

Tant’è che alcuni ristoranti tra i più conosciuti in città resteranno addirittura chiusi nel giorno di Natale. Per fare un rapido esempio si possono citare La Catina di piazzetta Cavour (servizio solo per asporto), La Ferrata di viale Gorizia e anche il Cavaliere Perso di piazza della Motta. Chiusure che fanno meno scalpore di quelle del ristorante di Alessandro Borghese, ma che sono mosse dalla stessa motivazione. «Abbiamo deciso di lavorare fino alla cena del 24 e poi chiudere per Natale e Santo Stefano – spiegano Sonia e Ylenia del Cavaliere Perso – ci pareva un modo per ringraziare il nostro personale e per poter trascorrere anche qualche attimo di festa in famiglia. D’altronde – ribadiscono – è anche merito loro se abbiamo potuto lavorare veramente a pieno regime in questo periodo ricco di eventi e anche delle classiche cene aziendali». 


LE CENE


Cene aziendali che non sono state frequenti “Al Gallo” di piazzetta San Marco, ma solo per la particolare conformazione del locale. «In realtà è veramente un ottimo periodo – rimarca lo chef e titolare Andrea Spina – a Natale proporremo il nostro menù di pesce e siamo già praticamente sold out. Poi lavoreremo tutti i giorni fino al 30 dicembre e per Capodanno abbiamo pensato ad una proposta differente: offriremo il servizio take away con i clienti che potranno passare da noi a ritirare il cibo fino al primo pomeriggio. Tutto sarà debitamente impacchettato e pronto all’uso. Consegneremo a tutti le istruzioni per poter facilmente riscaldare il tutto e goderselo in famiglia o con gli amici». Pesce come da propria tradizione viene proposto anche dal ristorante dell’ Hotel Moderno, che ha ancora qualche posto libero in alcuni giorni di festa. «Siamo abbastanza soddisfatti – sottolinea il titolare Gian Piero Zanolin – crediamo che il nostro punto di forza non sia un piatto in particolare, ma la qualità del servizio complessivo». Chiuderà solo nella serata di Natale Sostansa, ristorante aperto nello scorso dicembre in viale Cossetti. «Punteremo sui classici tortellini oltre che su specialità tipiche fatte in maniera un po’ rivisitata – raccontano i titolari Davide Bisetto e Stefano Sacilotto - Il periodo è molto buono e anche se siamo un locale anagraficamente giovane abbiamo visto che il passaparola funziona e i clienti apprezzano».


IN PROVINCIA


Successo anche per l’Osteria Turlonia di Praturlone. «Siamo pieni sia a Natale che a Santo Stefano – sorride chef Federico Mariutti che è anche vice presidente Fipe ristoratori – la gente ha voglia di far festa e, al contrario di quello che succedeva in passato anche Capodanno sta andando a ruba. Il periodo prenatalizio è stato veramente d’oro, a parte per poche pecore nere che non hanno lavorato bene e che magari si lamenteranno». Un’ulteriore chiave di lettura è quella di Carlo Nappo, del Podere dell’Angelo a Pasiano: «Annuncio con piacere il ritorno a numeri simili, se non maggiori, a quelli prepandemia, credo stia funzionando di più il livello medio alto. Ci sono stati dei rincari, ma chi faceva menu a basso prezzo o a prezzo fisso ha pagato di più questa situazione. Gli aumenti in percentuale per loro sono stati molto più rilevanti ed incidenti».

Ultimo aggiornamento: 18:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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