Caos in Consiglio Regionale Fvg tra presunte molestie e battute sessiste. Preso di mira esponente di Fdi, definito “maestra”

L'esponente Alleanza Verdi Sinistra dà della "maestrina" a un collega di Fratelli d'Italia. Bufera anche per la "fuga" dall'agenzia di comunicazione

Sabato 23 Marzo 2024 di Antonella Lanfrit
Caos in Consiglio Regionale Fvg tra presunte molestie e battute sessiste. Preso di mira esponente di Fdi, definito “maestra”

C’è una questione sessista in Friuli Venezia Giulia e, per di più, alimentata dal dibattito in uno dei massimi organi istituzionali, cioè il Consiglio regionale? La domanda si è posta nelle ultime quarantotto ore dopo le dichiarazioni di consiglieri di maggioranza e opposizione che si sono registrate mercoledì in Aula mentre si discuteva una legge sulle elezioni comunali.

In sostanza, da un emendamento – bocciato – per introdurre in una norma elettorale il linguaggio di genere si è arrivati, questa volta da parte di un uomo, a richiedere l’intervento della Commissione regionale pari opportunità.

In Consiglio tra "maschile e femminile"

La volontà di appellarsi alla Commissione l’ha manifestata il consigliere regionale pordenonese di Fratelli d’Italia, Alessandro Basso, apostrofato in aula con un «maestra Basso» dalla consigliera regionale dell’Alleanza Verdi-Sinistra Serena Pellegrino dopo che in una dissertazione politico-linguistica Basso aveva tra l’altro asserito che «le questioni linguistiche legate alla questione politica imporrebbero anche questioni di suono, di musicalità della nostra lingua, che non sono certo rappresentate, ad esempio, dalla dizione sindaca. Che non si può sentire – ha aggiunto -, come non si può sentire avvocata. Non vedo assolutamente sminuente – ha concluso - la sezione alternativa “la sindaco”». Parole accolte subito dal rumoreggiare di una parte dell’Aula consiliare, che si è ulteriormente infervorata per il “fuori onda” di Basso che, a microfono spento, ha aggiunto con i colleghi: «Non vi ho mica detto di stare a casa a fare il sugo». Da qui la ribattuta di Pellegrino. Ne è scaturito un post Consiglio in cui il dibattito se esista un problema sessista in Consiglio regionale si è intrecciato a quello del rispetto per le scelte private di ognuno.

Basso: «Io vittima di grave attacco personale»

«Se fosse stata una frase al bar non mi sarei scomposto, ma una simile asserzione fatta in una sede istituzionale come l’Aula del Consiglio regionale la trovo sgradevole e inopportuna», ha confermato a 24 ore di distanza il consigliere Basso che ha postato l’intervento di Pellegrino sulla sua pagina Facebook sostenendo di «essere stato vittima di un grave attacco personale». Altra la versione dalla consigliera Pellegrino: «L’ho chiamato «maestra Basso» non certo per la sua scelta di vita, che ovviamente rispetto e difendo, ma perché nel suo intervento ha detto con chiarezza che le donne, tutte, devono essere etichettare con il sostantivo maschile. Soprattutto non devono offendersi se questo accade».

L'altro fronte: le presunte molestie

A movimentare il clima in Consiglio regionale in questi giorni anche un’interrogazione del vicepresidente Francesco Russo, esponente del Pd, che ha chiesto una risposta rapida alla Giunta perché «la quasi totalità del personale dell’Agenzia di comunicazione del Consiglio ha chiesto di essere trasferita in altro ufficio», specificando anche che «nelle ultime settimane sono state verbalizzate e trasmesse alle competenti strutture le dichiarazioni del personale Acon circa la pesante situazione che si è venuta a creare in seno all’Agenzia e che da tali dichiarazioni – ha aggiunto Russo – emergerebbero accuse anche di possibile rilevanza penale ascrivibili al campo del comportamento antisindacale e delle molestie». Ieri Russo sul tema ha fatto anche una conferenza stampa. In serata è giunta la replica del direttore dell’Agenzia, Fabio Carini, affidata alle parole dell’avvocato Sara Pecchiarini. Nella nota, «esprime sgomento relativamente a presunti episodi appresi solamente nel corso di una conferenza stampa di un consigliere regionale. Le modalità utilizzate per sviluppare attacchi e pretestuosi paiono frutto di mere strumentalizzazioni e sono del tutto privi di fondamento. Si precisa che non risultano denunce a carico di Carini e lo stesso si riserva di tutelare la sua immagine nelle sedi opportune diffidando a diffondere notizie prive di qualsiasi verifica».

Ultimo aggiornamento: 17:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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