Tragedia sulla Cimpello-Sequals. Piero, il gesto eroico prima dello schianto: una frenata di 10 metri per tentare di evitare l'impatto

Venerdì 5 Gennaio 2024 di Giulia Soligon
L'incidente e Petrocca

PORDENONE - Qualunque sia la causa che ha determinato l'invasione di corsia e il fatale schianto sulla Cimpello Sequals, Pierantonio Petrocca ha tentato di evitare il disastro con una frenata di dieci metri registrata dalla strumentazione. Ma era troppo tardi. Un sorpasso azzardato o un malore occorso alla conducente con conseguente invasione nel senso di marcia opposto sono due ipotesi che riconducono entrambe a una certezza, avvalorata anche dalla Procura.

La responsabilità è da imputarsi all'autista alla guida del mezzo della Croce Rossa. Per questo motivo sarà chiesta l'archiviazione del caso per decesso del reo.

IL DOLORE

Non c'è pace per i familiari delle vittime che cercano risposte a un dramma che ha improvvisamente spezzato tre vite e che probabilmente poteva essere evitato. «La famiglia Petrocca è profondamente scossa. La loro vita è cambiata in dieci secondi» racconta Fulvio Avoledo, sindaco di Valvasone Arzene, che mercoledì ha incontrato i congiunti di Pierantonio. «Mi ha commosso il figlio più grande, ha vent'anni e ha appena cominciato a lavorare. Sta cercando di fare l'uomo di casa, prendendosi carico del fratello più piccolo». Nel dolore la moglie Elisabetta. "Piero era contento di essere tornato a lavorare qui. Diceva che così poteva stare più vicino alla famiglia" avrebbe confidato al primo cittadino. Propositi svaniti per colpa di un tragico destino. Tutta la comunità di Valvasone si è stretta attorno ai Petrocca. È partita anche una raccolta fondi spontanea per aiutarli. A portare conforto sono giunti i parenti di entrambi i rami della famiglia, oltre al titolare della Transghiaia Igino Tardivo.

LA FRENATA

Secondo quanto riferisce un addetto al recupero dei mezzi intervenuto nella serata di martedì per le operazioni di rimozione, il contachilometri del camion alla guida del quale si trovava il 52enne Pierantonio Petrocca si è fermato a 70 km/h. Un dato che non solo induce a pensare che il tir procedesse sotto il limite dei 90 consentito su quella strada, ma che addirittura, compresa la situazione di imminente pericolo, l'autista abbia tentato di evitare l'impatto con una frenata di almeno dieci metri, così come mostra il registratore dei dati di incidente. Lo stesso operatore avrebbe visionato anche il mezzo di soccorso, il cui contachilometri indicherebbe una velocità di 145 km/h. Un dato che potrebbe far pensare a un tentativo disperato di schivare l'impatto frontale con il tir e concludere il sorpasso con una brusca accelerazione. Ma in questo caso la velocità indicata risulta un dato molto incerto, dal momento che l'ambulanza nel doppio urto, prima frontale con il camion, poi con il suv, è stata dilaniata. Pochi i pezzi rimasti interi. A rendere inattendibile l'indicazione del tachimetro è anche una seconda considerazione. Se l'ambulanza avesse viaggiato a tale velocità, nello scontro violento con il mezzo pesante la paziente, che si trovava distesa sulla barella nella parte posteriore, sarebbe stata proiettata a decine di metri, cosa che invece non è avvenuta.

LE TESTIMONIANZE

Ad ogni modo, l'alta velocità non è mai stata contemplata dagli inquirenti tra le possibili cause dell'incidente, orientati invece fin da subito sull'invasione di corsia. A supportare questa tesi c'è anche la testimonianza della 64enne Paola Mian che si trovava al volante della Bmw X5. La donna ha dichiarato ai carabinieri di non aver notato ambulanza e camion procedere sopra i limiti o a velocità eccessive. Non c'è dubbio nemmeno sul fatto che l'ambulanza della Croce Rossa abbia invaso la corsia opposta, osservata anche da un altro testimone. In ogni caso non è chiaro se dietro quella manovra ci sia stato un gesto volontario, seppur azzardato, o un malore che abbia poi provocato la perdita di controllo del mezzo. La collega della vittima che sedeva al suo fianco, Kristyna Costantini, tra i pochi ricordi prima del tragico impatto, ha raccontato che Graziella Mander lamentava di avvertire mal di testa e non capiva cosa stesse facendo il mezzo davanti che procedeva nella loro stessa direzione. 

Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 11:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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