Due milioni di euro: stangato il «passeur» che scaricava i migranti della Rotta balcanica

Sabato 24 Febbraio 2024 di C.A.
I controlli al confine

L’ultima tratta della rotta balcanica, Bosnia-Italia, vale mediamente tremila euro. Una tariffa rilevante per gente che scappa dalla miseria più profonda. In buona parte la somma finisce nelle tasche dei passeur, molti dei quali sono autotrasportatori dell’Est, come Dragan Trifkovic, 39 anni bosniaco residente in Croazia, Mile Tojic, 45 anni, e Miha Pusnik, 41, entrambi sloveni, tutti condannati a 6 anni e 8 mesi di reclusione per favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione clandestina. La pena è alta. E lo è altrettanto la multa per i 125 immigrati di nazionalità pakistana, indiana, eritrea e nepalese trasportati illegalmente fino al casello autostradale di Gemona il 15 febbraio 2021: si tratta di 2 milioni e 83mila euro.

Sulla sentenza emessa dal Tribunale di Udine e confermata dalla Corte d’appello di Trieste, vi è adesso il sigillo della Cassazione. È diventata definitiva.


I PASSEUR
I tre autotrasportatori hanno sempre negato di aver avuto contatti con i trafficanti di uomini e, soprattutto, di aver trasportato immigrati sui propri mezzi. Avevano spiegato di aver effettivamente fatto una sosta al casello dell’A23 a Gemona, ma soltanto per caricare i bilici prima di mettersi in viaggio per la Spagna. Così sarebbe andata il 15 febbraio, quando tra Gemona e la campagne attorno a Buja furono rintracciati 125 immigrati che tentavano di raggiungere Udine. Secondo l’accusa sarebbero arrivati dalla Slovenia sui camion di due imputati, davanti ai quali c’era un furgone Volkswagen Crafter guidato da Pusnik, che faceva da staffetta dando l’allarme in caso di presenza delle forze dell’ordine. Una ricostruzione che la difesa aveva contestato partendo dall’analisi del sistema di tracciatura dei mezzi, che indicava tutta una serie di soste prima dell’arrivo in Friuli.


GLI IMMIGRATI
Ma i giudici - come evidenziato anche nella sentenza della Cassazione - hanno ritenuto il racconto di due immigrati «preciso e circostanziato, oltre che concorde». Il gruppo è stato portato illegalmente dai Paesi di origine. Una volta arrivato in Bosnia i migranti si sono affidati ad altre persone, tra cui un pakistano e un afghano, per l’ultimo viaggio dalla Bosnia alla Slovenia e all’Italia, tratta per cui hanno pagato tremila euro. «Il numero dei clandestini trasportati - hanno osservato i giudici - richiedeva poi un’attività organizzata con la partecipazione di più soggetti, ciascuno con un incarico ben preciso, circostanza che effettivamente corrisponde alla modalità operativa degli imputati, che si dirigevano a Gemona del Friuli in composizione prestabilita, in modo da configurare un insieme di veicoli preceduti da una staffetta dedicata». Non è pensabile - si legge ancora nelle motivazioni della sentenza - che gli imputati «si siano prestati a svolgere una condotta criminosa così complessa e rischiosa senza alcun corrispettivo, mettendo a rischio i veicoli impiegati e le loro persone senza alcun vantaggio economico, che invece il prezzo elevatissimo pagato dai clandestini per la sola tratta finale consentiva di pretendere».


LA PENA
Sul trattamento sanzionatorio molto hanno pesato le condotte dei tre imputati, che non hanno mai collaborato continuando a negare le proprie responsabilità anche davanti alla Corte d’appello, circostanza che è costata a tutti e tre il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. Le aggravanti per «l’elevatissimo numero di migranti trasportato e l’evidente inserimento in una rete di traffico internazionale» hanno fatto lievitare la pena. La difesa ha tentato di scardinarle, ma per la giustizia sono giustificate nell’elevatissimo numero di clandestini trasportati, nell’evidente inserimento dei tre autotrasportatori in una rete di traffico internazionale e nella entità del profitto, visto i 125 immigrati rintracciati tra Gemona e Buja avevano pagato tremila euro per il “capolinea Friuli”. Pochi mesi prima - novembre 2020 - sempre nella zona di Gemona, Buja e Osoppo erano stati rintracciati in due occasioni altri clandestini: 150 la prima volta, 140 la seconda. 

Ultimo aggiornamento: 08:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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