Andrea Maggi, il professore de Il Collegio, docu-reality di Rai 2, nella sua rubrica sul Gazzettino commenta la “deriva culturale dell’umanità”. Le api stanno scomparendo? Non importa, abbiamo la friggitrice ad aria. Ecco cosa ne pensa Maggi.
Che l’umanità stia attraversando una fase buia della sua esistenza è sotto gli occhi di tutti. Con l’irrefrenabile svalutazione della cultura a bene di consumo secondario, e dopo l’ingresso nel Paniere degli Italiani della friggitrice ad aria, pare che abbiamo perduto definitivamente la qualità che ci aveva resi degli esseri gradevolmente intelligenti: l’ironia.
Cala produzione miele
Tuttavia c’è un’altra emergenza ancor più urgente a cui, da bravi analfabeti funzionali, stiamo voltando le spalle e che potrebbe costarci davvero tanto, anzi, troppo: la moria delle api. La siccità dello scorso inverno, l’alterazione delle temperature primaverili ed estive e l’uso scriteriato in agricoltura di sostanze che, pur legali, sono altamente tossiche per le api ne stanno compromettendo l’esistenza. Così, se dalle nostre parti negli anni Ottanta un alveare poteva produrre anche un quintale di miele, oggi si arriva a malapena una quindicina di chili per alveare. Pazzesco. Eppure ci sono fior di maestri che da secoli ci lanciato moniti affinché ci prendiamo cura delle api. Uno su tutti è Virgilio, che nelle Georgiche descrive il loro stile di vita con grande devozione. Parla con ammirazione della loro attitudine alla fatica e al dovere, ma anche della loro organizzazione sociale, della straordinaria concordia e del fatto che le api mettano sempre i loro beni al servizio della collettività. L’organizzazione sociale delle api si fonda sugli stessi valori su cui Augusto aveva stilato il suo programma di ricostruzione della società romana, sulla cui base si voleva creare il New Deal dell’impero romano.
«Non ci importa più delle api»
Le api inoltre, ricorda Virgilio, hanno una natura spirituale e anche per questo il poeta di Andes le porta come esempio per gli uomini, giacché, in qualità di esseri divini, hanno creato una società perfetta da cui la filosofia, dal platonismo allo stoicismo passando per l’epicureismo, hanno tratto ispirazione. Il valore delle api non solo come simboli di laboriosità, ma anche in qualità di esseri divini, ha radici ancor più antiche di Virgilio. Nella mitologia greca il riferimento più noto è legato alla morte di Euridice, che lascia questo mondo dopo essere stata morsa da un serpente velenoso. Ma Euridice calpesta quel serpente mentre cerca di sfuggire dalle insidie di Aristeo e in quanto esseri puri, le api di Aristeo rifiutano di vivere sotto un padrone che si è lasciato travolgere dalla corruzione della carne. Così, con il consenso degli dei, preferiscono morire tutte. Ciò causerà una serie di eventi tremendi, fino alla bugonìa, la rigenerazione delle api, che non si riproducono sessualmente, ma rinascono dalla carcassa di un bue, come metafora dell’anima pura che si libra da un corpo morto per andare verso una nuova vita. Ma a noi cosa interessano le api, se abbiamo la nostra friggitrice ad aria?