L'ex "velino" di Striscia la Notizia si tuffa in mare e batte la testa su una roccia: «Ho rischiato di rimanere paralizzato»

Martedì 26 Settembre 2023 di Michelangelo Cecchetto
Edoardo "Edo" Soldo

CITTADELLA - «Una disattenzione che sarebbe potuta costarmi la vita. Per fortuna tutto si sta risolvendo al meglio, ma ho passato giorni critici ed ora quello che è avvenuto è solo un brutto ricordo. Mi sto ristabilendo con risultati molto incoraggianti». Le parole sono del cittadellese Edoardo “Edo” Soldo, molto conosciuto per la sua attività sportiva e personaggio dello spettacolo che ha vissuto l’apice sul bancone del programma Striscia la Notizia come primo “velino”. Si è tuffato in mare, ha battuto la testa su una roccia, grazie all’intervento immediato degli amici non è annegato ed è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico alla colonna vertebrale. Uscito dalla fase critica sta terminando la riabilitazione. Sono state scongiurate lesioni permanenti.
«Il 4 ottobre tornerò a Cittadella e ricomincerò a dirigere la palestra El Gym del centro sportivo di Fontaniva, quello che amo fare più di tutto», annuncia Edo che nel maggio scorso si è sposato con Altagracia “Grazia” Scapolo, con una cerimonia nel suo stile: tutti gli ospiti in abito bianco, come gli sposi, contravvenendo ad una delle regole più ferree del protocollo matrimoniale. Lui è così, gran mattatore, con un fisico che grazie all’attività sportiva non è assolutamente quello che ci si aspetterebbe dalla carta d’identità, 63 anni, e lo stesso anche per lo spirito ed il modo di affrontare la vita.
 

LA DISAVVENTURA
Ma quello che è accaduto il 14 agosto scorso, solo ora lo sta cominciando a raccontare agli amici che pensavano prolungasse la sua permanenza in Sardegna, sua meta estiva da anni. «É stato proprio il classico caso - ritorna a quel giorno - in cui una disattenzione può essere fatale. Ero con degli amici su un tender per un’uscita in mare. L’allegria della piena estate, senza nessun eccesso, sia chiaro. A me piace fare del sano casino e ad un certo punto, senza guardare come avrei dovuto fare, mi sono tuffato in acqua. Da considerare che ho praticato anche i tuffi dal trampolino. Non ho calcolato bene la profondità ed ho battuto la testa direttamente su una roccia».

Il racconto di Edo si fa drammatico. «Non ho perso conoscenza, ma non riuscivo più a muovermi. Pensavo di morire. Sentivo le voci, ma non riuscivo a parlare. Tutto questo per una decina di minuti. Fortunatamente gli amici mi hanno portato subito sulla barca evitando che annegassi. C’erano numerose imbarcazioni. Da una è arrivata una dottoressa in vacanza che mi ha prestato la prima assistenza».


Il natante era in acque della Corsica. Sono giunti i sanitari. Immobilizzato e portato al punto di primo soccorso sulla costa, è stato trasferito in elicottero all’ospedale di Bastia. «Muovevo solo un po’ le braccia, non riuscivo a sentire le gambe. Mi hanno operato alla colonna per lo schiacciamento di due vertebre dicendomi che dovevo attendere una decina di giorni per capire l’evoluzione clinica. Il rischio era quello di rimanere seriamente paralizzato». Ed è qui che la sua grinta ha fatto il resto. Scongiurato il rischio paralisi ecco la non semplice riabilitazione da affrontare. «Sono rimasto in Sardegna per questo, seguito da un professionista molto capace. Mi sono detto: “non puoi mollare adesso”, ma giorno dopo giorno i vari esercizi, non senza grande fatica, hanno dato i loro risultati. Pochissimi hanno saputo quello che mi era successo. Non ho voluto allarmare nessuno. Lo sto raccontando adesso, a pericolo fortunatamente scampato».
«Certamente - ammette Edo - è stato importante che io avessi il fisico allenato, ma ho avuto anche tanta fortuna, come mi hanno ripetuto in tanti. Ringrazio tutte le persone che mi hanno dato una mano subito, i sanitari francesi efficientissimi ed il personale della riabilitazione. Ci vediamo in palestra».
 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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