Autobus: in nove anni persi 9 milioni di passeggeri (-30%)

Mercoledì 30 Agosto 2023 di Alberto Rodighiero
AUTOBUS In nove anni persi 9 milioni di passeggeri

PADOVA - Rispetto al 2013 Busitalia, solo a Padova, ha perso oltre 9 milioni di passeggeri.

Complice l’effetto Covid, sono drammatici i numeri dell’utenza del trasporto pubblico in città. Nonostante, rispetto a 10 anni fa i chilometri percorsi da bus e tram non siano diminuiti – anzi sono aumentati passando dai 6,2 milioni del 2013 ai 6,7 milioni dell’anno scorso – l’utenza ha registrato una contrazione che supera decisamente il 30%. Se, infatti, 10 anni fa l’azienda che gestisce il trasporto pubblico in città e provincia (all’epoca Aps holding), per quel che riguarda i “passeggeri trasportati nel comune di Padova” si era attestata a quota 27,8 milioni, nel 2022 non è andata oltre i 18,8 milioni di utenti. Questo significa che la contrazione dell’utenza è stata di 9 milioni di passeggeri in meno. In pratica, rispetto al 2013, un padovano su 3 non usa più i mezzi pubblici. 


LE CAUSE
Una contrazione che, come era ampiamente prevedibile, è iniziata ne 2020 con la crisi pandemica. Tre anni fa, infatti, i passeggeri di bus e tram sono stati appena 15,5 milioni. Nonostante un lieve allentamento delle misure anti Covid l’anno successivo è andata anche peggio: 14,4 milioni. Il dato veramente preoccupante, però, riguarda il 2022 quando il distanziamento sociale è stato ridotto al minimo. L’anno scorso appunto, non si è andati oltre quota 18,8 milioni di euro. Una contrazione che, per forza di cose, ha avuto pesanti ripercussioni anche sui “conti” di Busitalia.


IL BILANCIO
La partecipata (il 78,9% fa capo a  Busitalia Sita Nord, società del Gruppo FS Italiane  e 21,1% di APS Holding, quindi al Comune di Padova), ha chiuso il bilancio del 2022 con un passivo di 11,8 milioni di euro. A mettere nero su bianco le difficoltà a cui deve far fronte l’azienda è stata la relazione finanziaria annuale  2022 di  Busitalia-Sita Nord S.r.l.  Nel documento si spiega che, l’anno scorso, i ricavi  sono stati pari a 87,2 milioni di euro con un decremento di 0,9 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente e che il risultato netto registra una perdita di circa 11,8 milioni di euro, in peggioramento di circa 2,5 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente. Nel 2021, infatti, si era attestato a quota 9,3 milioni. Proprio per far fronte a questa situazione, lo scorso luglio l’amministratore delegato   di Busitalia Veneto Gino Colella ha presentato a Comune e Provincia un documento di 12 pagine in cui si spiega il perché è necessario  rivedere il contratto sul trasporto pubblico locale stipulato nel 2020. 
Una modifica che, per forza di cose, è destinata a far scattare ulteriori sforbiciate ad un servizio che, già ora, suscita non poche perplessità tra gli utenti. Nell’addendum, in cui si mette nero su bianco che le difficoltà economiche sono legate anche al caro carburante, si avanzano richieste molto precise. A livello provinciale, l’azienda attualmente garantisce  una media di 6.400 corse al giorno ma sono tante quelle che viaggiano semivuote, soprattutto in provincia nella fascia pomeridiana e serale. Per questo motivo si chiede di poter rivedere il servizio eliminando le corse inutili. La società propone poi un taglio del 5% delle percorrenze senza riduzione del corrispettivo economico in arrivo dagli enti di governo. Il che significa: tagli delle corse a fronte della stessa cifra percepita. Busitalia chiede poi di non prevedere penali nel caso in cui le corse vengano diminuite del 2% e propone una razionalizzazione delle corse riclassificando alcune linee extraurbane come urbane. 

Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 09:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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